Il Documento di economia e finanza 2023 tornerà anche in Senato alle 14 di oggi, dopo lo scivolone di ieri alla Camera.
Nel pomeriggio di oggi, venerdì 28 aprile, Palazzo Madama dovrà nuovamente votare le risoluzioni, dopo le modifiche apportate nella serata di ieri, quando il documento ha ripercorso tutti gli iter, dopo che la Camera non ha approvato lo scostamento di bilancio, condizione necessaria per dare il via libera al Def.
“Non c’è stato alcun problema politico come imputato e sperato dalla sinistra. Si è trattato solo di un mancato coordinamento in sede di votazione che ha prodotto un giorno di ritardo. Chi sperava in problemi di natura politica resterà, fortunatamente per l’Italia, a bocca asciutta”. Così, ai microfoni di Velvet News, il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, capogruppo in commissione Industria, Commercio, Turismo e Agricoltura a Palazzo Madama e responsabile del dipartimento Antimafia del partito di Salvini.
“Oggi si torna in Aula del Senato per le dichiarazioni di voto, poi il voto finale – aggiunge – “Non mi aspetto alcun problema dalla Camera. Normalmente, quando avvengono queste cose, o si tratta di un mancato coordinamento o di una mancata coordinazione”.
Sul Def, spiega: “È un documento di medio periodo indicativo e non definitivo. L’indirizzo di politica economica del centrodestra sarà più chiaro con la Nadef che faremo in autunno e la Legge di Bilancio”.
Patto di stabilità: “Lascia perplessi quando di parla di austerità”
Dopo che a Bruxelles è stata presentata la riforma del patto di stabilità, che costerà all’Italia 15 miliardi all’anno per quattro anni, o 7-8 in sette anni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso perplessità sul fatto che l’austerità potrebbe avere ripercussioni sul Pnnr e sulle riforme promesse. “Per quanto riguarda il patto di stabilità, ci lascia perplessi quando si parla di austerità: l’Europa tutta e l’Italia hanno bisogno di pensare alla crescita. L’auspicio, come ha detto anche il ministro Giorgetti, è che non vengano non considerati nel deficit gli investimenti del Pnrr, perché sarebbe un ulteriore approfondimento”, dichiara Cantalamessa.
L’Italia dovrà adattare anche il Def al patto di stabilità: “Il Paese ha le spalle forti, usciamo da un momento difficile. Lavoreremo perché la riforma del patto di stabilità vada verso la crescita e la ripresa e non verso l’austerità. I fondi del Pnrr, e gli altri italiani ed europei sono un’opportunità. L‘auspicio è che gli investimenti non rientrino in una serie di vincoli: sarebbe importante per il rilancio definitivo del Paese. Questo governo sta dando risposte al Paese dal punto di vista della riforma fiscale e del mercato del Lavoro”.
Pnrr “non è a rischio. Valuteremo cosa fare in base alle condizioni”
Cantalamessa ritiene che il Pnrr “non è a rischio. Patto di stabilità, Def e Pnrr sono collegati. Entreremo nel merito delle condizioni e valuteremo cosa fare in base alle condizioni. Al momento auspichiamo che l’austerità lasci spazio alla sicurezza dei conti, ma soprattutto alla ripresa”.