L’ex sindaco di Roma: “Da sempre abbiamo avuto un ruolo: essere uno dei Paesi che puntano al dialogo. Perchè cambiare?”
“I continui richiami al fascismo e la richiesta fatta dalle opposizioni al governo di dissociarsi? Mi sembra che a Fiuggi tanti anni fa fu fatta una scelta chiara, che è inutile ribadire ogni volta”. Gianni Alemanno torna sulle discussioni nate alla vigilia della Festa della Liberazione, allontanando le polemiche nate dalle dichiarazioni delle opposizioni. “Tanto non basterebbe mai”, ha detto in esclusiva a Velvetnews.it, “molto meglio guardare oltre e lavorare per il nostro Paese su temi che ritengo onestamente più importanti”.
Gianni Alemanno preferisce non entrare nelle polemiche tirate avanti da esponenti di centrosinistra, rilanciate da Gianfranco Fini e alle quali Giorgia Meloni ha fatto riferimento attraverso la lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 25 aprile. “Qualsiasi cosa la destra dirà, non sarà mai sufficiente per la sinistra. E’ una cosa stucchevole, che serve solo a spostare l’attenzione e onestamente non porta da nessuna parte. La destra ha già rotto i ponti con il nostalgismo. Diverso è invece pensare, come vorrebbe qualcuno, che la destra di oggi diventi liberale. La destra per essere moderna deve essere sociale e, direi, sovranista“. L’ex sindaco di Roma preferisce concentrarsi sui temi di politica interna e nazionale, regalando una fotografia del lavoro del governo. “Credo che sia arrivato il momento di evitare di rispondere alle solite provocazioni e guardare oltre”. Ieri il Premier Giorgia Meloni ha incontrato il suo omologo ucraino, oltre ad aver parlato in videoconferenza con Zelensky: “E’ giusto ribadire l’appoggio dell’Italia, ma non bisogna esagerare, schierandosi troppo con gli Stati Uniti. L’Italia, da sempre ha avuto un altro ruolo, quello di uno dei Paesi che possono aiutare al dialogo, non vedo perchè oggi dovremmo essere in prima linea”.
“Rappresentare gli interessi nazionali”
Alemanno parla anche del ruolo italiano a livello europeo: “L’obiettivo principale del Governo è come rappresentare al meglio l’interesse nazionale. Collocato in un mondo multipolare. Che non significa fare i primi della classe, nè in Europa, nè nel mondo atlantico, ma far guadagnare all’Italia un ruolo autonomo, dando al nostro Paese una forza negoziale”.
Secondo l’ex sindaco di Roma, è cambiata la geografia politica ed economica: “Il mondo cresce, si sviluppa e va avanti. Non possiamo rimanere ancorati ad una vecchia mentalità, che prevedeva solo due blocchi: quello statunitense e quello cinese. Oggi esistono numerose realtà che sono in grande crescita: non possiamo rischiare rimanere schiacciati solo nella realtà occidentale. E’ qui che la sinistra va sfidata, non sulle cose del passato”.