Dopo Andrea Marcucci, anche il senatore Enrico Borghi lascia il Partito democratico di Elly Schlein.
Lo ha annunciato lui stesso in un’intervista a La Repubblica, spiegando che il Pd “è diventato la casa di una sinistra massimalista figlia di una cancel culture americana che non fa sintesi e non dialoga”. Borghi ha deciso di passare a Italia Viva di Matteo Renzi perché crede “in un nuovo progetto riformista alternativo alla sinistra e distinto da questo Pd”.
Borghi si rivolge a un elettorato moderato, convinto che “ha bisogno di una casa. Dobbiamo impedire che vada in porto il progetto di Giorgia Meloni di lanciare una opa sui moderati italiani”.
Al centro degli obiettivi del senatore c’è una sintesi tra diverse correnti: “Ho fatto diverse interviste dopo l’elezione di Schlein e ho posto i temi della sicurezza e della difesa, dei cattolici e dei democratici, di una necessità di sintesi tra culture”. Questo non ha ottenuto risposte da parte di Schein: “Su questi argomenti non ho ricevuto alcuna risposta e come sappiamo in politica i silenzi contano più delle parole pronunciate. Invece ho sentito parole chiare su un altro versante, e cioè sull’utero in affitto: la segreteria del Pd si è detta favorevole contando, bontà sua, di parlarne con il partito che guida”.
Enrico Borghi è convinto che Matteo Renzi “possa, insieme ad altre figure, contribuire alla rinascita di un nuovo soggetto”. Il senatore ormai ex Dem, era stato indicato dal partito come componente del Copasir: “Se fossi stato presidente del Copasir mi sarei dimesso, ma permeando nella mia condizione di parlamentare di opposizione, rispetto la prassi parlamentare e anche il ruolo per il quale sono stato indicato”.
Come detto, questa è la seconda uscita dal Partito democratico dopo quella del senatore Andrea Marcucci, che ad aprile ha annunciato di non aver rinnovato la tessera Dem 2023.
Matteo Renzi intanto commenta l’ingresso di Enrico Borghi in Italia Viva, osservando come il suo partito “continui a crescere, non solo nel numero dei tesserati. Cresce soprattutto politicamente”. Ed aggiunge: “Dopo la brutta settimana della rottura del progetto partito unico infatti, quasi tutti gli esponenti del mondo riformista stanno rilanciando dichiarazioni positive sulla necessità di costruire una lista/coalizione/federazione/soggetto politico che rappresenti Renew Europe in Italia. Se abbiamo a cuore l’ideale di polo europeo alternativo ai sovranisti e populisti non possiamo perdere questa occasione. E noi faremo di tutto per lavorare insieme con altri con coraggio e umiltà”.
E aggiunge che “questo approccio riscuote interesse. In tutta Italia si stanno iscrivendo a Italia Viva cittadini, consiglieri comunali, dirigenti di altri partiti, amministratori. Oggi ci ha raggiunto il senatore Enrico Borghi, che ha annunciato la sua adesione a IV dalle colonne di Repubblica. La sua intervista è molto bella e merita di essere letta nella sua interezza. È infatti una intervista che parla di politica, che spiega il senso di una scelta partendo dalla politica, che rappresenta un inno alla politica”.
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