Il portavoce di Italia Celere, sindacato della Polizia: “Viviamo un’escalation di violenze. Ecco cosa serve per arginare il fenomeno”
Gli scontri durante il derby tra Sampdoria e Spezia nell’ultimo turno di campionato, si sono conclusi con il ferimento di sette agenti di Polizia. L’ennesimo fenomeno di violenza che, nel silenzio generale, sta caratterizzando l’ultimo periodo “Il fenomeno ultras si combatte solo attraverso la certezza della pena”, dichiara in esclusiva a Velvetnews.it Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, il principale sindacato della Polizia. “Tutto ciò che è successo in questi anni ci fa capire una cosa”.
Quale?
“Il problema della violenza negli stadi e all’esterno degli impianti non si risolve con la chiusura delle trasferte o con i Daspo. Sono soltanto dei metodi palliativi. Si tratta di misure che possono anche essere considerate importanti, ma non bastano”.
Cosa servirebbe?
“Serve la certezza della pena. E’ l’unico modo per sconfiggere questo fenomeno, che nell’ultimo periodo è tornato prepotentemente di moda. Da gennaio ad oggi abbiamo registrato almeno otto eventi di questo tipo. Con scontri violentissimi, che hanno visto attacchi tra tifoserie e forze dell’ordine.
Temete un’escalation di violenze?
“Tutto è iniziato con gli scontri sull’A1 tra i tifosi della Roma e quelli del Napoli. Da quel momento in poi è come se fosse scattato qualcosa. Si è riaperta una nuova stagione di scontri”.
Addirittura?
“Non dimentichiamo gli scontri di Pagani del 22 gennaio, quando venne dato fuoco ad un pullman dove c’erano un gruppo di tifosi della squadra opposta. Oppure quando il 4 febbraio un gruppo di tifosi serbi rubarono con violenza uno striscione ad un gruppo ultras della Roma. Il 19 febbraio gli scontri a Bergamo tra Atalanta e Lecce, poi gli scontri a Napoli con i tifosi dell’Eintracht. Senza dimenticare ciò che è accaduto a Castellammare di Stabia con violenze che hanno visto protagonisti i tifosi di casa e quelli dell’Avellino. Poi le violenze di Genova durante il derby tra Sampdoria e Spezia. I poliziotti feriti non interessano a nessuno. Serve solo la certezza della pena.
Il Daspo non è sufficiente?
“Faccio sempre lo stesso esempio. E’ come se noi poliziotti arrestassimo un bandito dopo una rapina in banca e dopo il processo la condanna fosse il divieto di rimettere piede in banca. No, va portato in carcere. Senza se e senza ma. Lo stadio non deve essere una zona franca, pensando che chi va allo stadio può commettere tutto, cavandosela con una misura alternativa. Chi si comporta in questo modo sono delinquenti. E vanno trattati come tali”.