Niente tasse per chi almeno due figli. È la proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti risolvere il problema della denatalità. Ma è attuabile? Ne abbiamo parlato con la deputata della Lega Laura Cavandoli, della Commissione finanze alla Camera.
“L’idea del ministro è chiara: ritiene che per incentivare la natalità in Italia che ha toccato il fondo con meno di 400mila nati nell’anno scorso, bisogna aiutare le famiglie”, dichiara.
In che modo vanno aiutate le famiglie?
“Va ricalcolato l’assegno unico che quest’anno è costato allo Stato quasi 17 miliardi e allo stesso tempo vanno aumentate le detrazioni fiscali. In questo modo i soldi vengono lasciati nelle tasche dei cittadini, che con le loro risorse sopperiranno direttamente ai loro bisogni”;
Come si può fare?
“Si può fare aumentando la possibilità di detrarre le spese per i figli prevedendo un tetto massimo. In questo modo si lascia più liquidità alle famiglie. Il ministro Giorgetti ha insistito che il criterio di proporzionalità della tassazione, che è prevista dalla Costituzione, sia più attenta al quoziente familiare. Un single non deve essere tassato come chi ha dei figli. Questo si può fare seguendo il modello francese, che prevede una tassazione familiare con la valutazione anche in base al numero dei figli. Oppure con le detrazioni che sono la possibilità più semplice e immediata. Per fare un esempio: le spese per la scuola e la baby sitter andrebbero tolte direttamente dalle tasse, abbassandole”;
Questo incentiverebbe anche il lavoro femminile?
“Le detrazioni avrebbero un effetto sul reddito. Questo incentiverebbe l’occupazione femminile. Spesso le mamme smettono di lavorare, a fronte delle spese previste per crescere i figli (tata, baby sitter, scuola ecc… ndr). Il nostro Paese ha un deficit di welfare familiare importante e soprattutto una disomogeneità. In certe zone ci sono più servizi che in altre. Con la detrazione si avvantaggerebbero tutte le famiglie italiane. Dopodiché, anche con i fondi del Pnrr, incrementeremo i servizi alle famiglie. È chiaro che questo sarebbe un processo più lungo, ma adesso bisogna agire”;
Quanto costerebbe allo Stato aumentare le detrazioni?
“Come ho detto, l’assegno unico ha avuto un effetto di 17 miliardi di euro, quindi va quantificato in relazione ai figli. Il ministro Giorgetti ha detto che le detrazioni andranno a favore delle famiglie con almeno due figli per incentivare la natalità. In Commissione finanze stiamo studiando la riforma del fisco, con la possibilità di rivedere detrazioni e deduzioni. Sono tantissime e non possiamo permetterci di mantenerle tutte. Nello scorso anno ci sono stati in tutto 108 miliardi di sconti – circa 75 detrazioni e 34-35 deduzioni – Vanno riordinati gli sconti fiscali ed usarne una parte esclusivamente a favore delle famiglie”;
Quindi, l’obiettivo è da un lato mantenere l’assegno unico, dall’altro prevedere detrazioni fiscali. Da dove verranno attinte le risorse?
“L’assegno unico da solo non è stato sufficiente. Proveremo a integrare le due forme di supporto familiare per incentivare la natalità. Le risorse ci sono. Nella riforma del fisco è prevista la valutazione del quoziente familiare come beneficio alle famiglie. E ci sarà il riordino delle detrazioni e deduzioni con il ddl incentivi, nel quale verranno anche quantificate”;
Cosa si farà per incentivare il lavoro femminile?
“Nella Legge di Bilancio sono già previsti incentivi per assumere le donne. Dobbiamo dar loro la possibilità di poter lavorare e non dover per forza restare a casa per curare i figli. Sarebbe un passo enorme per la cultura italiana. C’è da risolvere il problema del gas salariale ma anche quello delle opportunità. Secondo me noi in Italia paghiamo governi storicamente di uomini e non di mamme, che abbia più presente le esigenze familiari. Sarebbe sicuramente un passo in avanti”.