In esclusiva per Velvetnews.it, la dott.ssa Livia Ortensi dell’Ismu: “Numeri impressionanti. E in vista dell’estate la situazione peggiorerà”
Il Governo italiano ha stabilito lo stato d’emergenza alla luce dell’incredibile numero di sbarchi di migranti sulle nostre coste. Un fenomeno che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare andamenti altalenanti con alcuni picchi improvvisi. La situazione, negli ultimi quattro mesi è degenerata. “Siamo davanti ad una ripresa degli sbarchi che ci fa tornare indietro di qualche anno. Alla crisi che si era vissuta nel periodo 2014-17. E la situazione, in vista dell’estate rischia di essere ancora più pericolosa”, dichiara in esclusiva a Velvetnews.it la professoressa Livia Ortensi, Responsabile Settore Statistica Fondazione ISMU.
Secondo lo studio della Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore dal 2014 al 2017 la “crisi dei rifugiati” ha visto arrivare sulle coste italiane oltre 625mila persone – oltre 170mila nel 2014 e nel corso del 2016, la cifra più alta registrata nel nostro Paese, oltre 181mila arrivi via mare in 12 mesi. Dopo gli accordi presi dall’Italia con la Libia a metà 2017, nel biennio successivo si è registrato un calo degli sbarchi, “solo” 11mila arrivi nel 2019. MA nell’ultimo anno la situazione è precipitata, basti pensare che al 17 aprile scorso sulle nostre coste sono sbarcati 8642 migranti, che sono diventati 34124 al 17 aprile del 2023. Un aumento del 300%.
“Per due anni, dal 2017 al 2019 la situazione era migliorata – continua Ortensi – alla luce degli accordi fatti con il governo libico. Le ragioni che erano alla base degli sbarchi però non erano affatto risolte e dopo qualche anno, superata anche la pandemia, siamo tornati a parlare sempre della stessa situazione. I numeri sono rilevanti. Considerando che la stragrande maggioranza degli sbarchi arriveranno in estate, anche a causa delle condizioni metereologiche, a fine anno rischieremo di trovarci con numeri incredibili”.
Cosa si può fare per risolvere questa situazione?
“Più che altro bisognerebbe chiedersi cosa è stato fatto in passato nel periodo in cui non c’era lo stress attuale? Forse siamo stati un pò naif, pensando che il peggio fosse passato. E che l’emergenza non ci fosse più”.
E’ vero che arrivano molti minori non accompagnati?
“Si e purtroppo rappresenta un problema, perchè si tratta delle persone più vulnerabili. Molti di loro arrivano da Egitto, Pakistan e Bangladesh.
Il Governo italiano ha chiesto lo stato di emergenza, alla luce di questi numeri.
“L’Italia da sola non può risolvere la questione migratoria di due continenti interi. Il problema non si risolve solo con la dichiarazione dello stato d’emergenza, ma può aiutare per risolvere alcuni aspetti pratici. Non credo che sia un modo che ci permetterà di fare tanti rimpatri. Lì serve fare accordi bilaterali con i Paesi, ma è chiaro che ci troviamo di fronte ad un problema grande. Che porta ad affrontare il tutto alla luce di un’emergenza che sembra non avere fine”.