Nordio: “E’ mio dovere agire, come fanno i pm con i cittadini”

Il ministro della Giustizia durante l’informativa alla Camera sul caso di Artem Uss, evaso dai domiciliari

“Accertare le conformità” del lavoro dei magistrati rispetto alla normativa “è un dovere del Ministero” e “nessuno può parlare di interferenza invasiva”. Queste le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso dell’informativa alla Camera sul caso di Artem Uss, l’imprenditore russo vicino al presidente Vladimir Putin, evaso dai domiciliari nonostante il braccialetto elettronico il 22 marzo.

Le proteste della magistratura, sul procedimento disciplinare avviato nei confronti dei giudici della corte d’appello di Milano che accettarono la richiesta dei domiciliari, sono state intense. “Non esistono surrogati della legge in democrazia – ha aggiunto Nordio – in caso contrario migliaia di cittadini sottoposti a procedimento con accuse che poi risultano infondate sarebbero meno uguali di chi, indossando la toga, dovrebbe essere principale garante di questa uguaglianza”.

Sulla vicenda il ministro ha spiegato nel dettaglio: “Uss “è stato messo ai domiciliari con un provvedimento di 5 righe solo perchè aveva una moglie e una casa” a fronte del provvedimento di 4 pagine “documentatissimo” e “ampiamente motivato” con il quale la Procura della Corte di Appello di Milano si era opposta alla richiesta dei domiciliari facendo presente che Uss aveva “conti bancari in tutto il mondo” e “appoggi internazionali” che lo mettevano ad alto rischio di fuga. I giudici della Corte di Appello di Milano sostituirono la misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Artem Uss evidenziando come “l’istanza potesse essere accolta perché aveva dimostrato di disporre di un’abitazione e la moglie aveva dato la disponibilità ad accogliere il predetto presso l’immobile di Basiglio” e “nonostante l’autorità giudiziria fosse stata inondata di osservazioni sul pericolo di fuga”.

Il principio di uguaglianza

Nordio
Il ministro Nordio sul caso Uss – Velvetnews.it

Nordio ha puntato sul principio di uguaglianza, ricordando che “è dovere del ministero procedere con gli stessi criteri con cui i pm inviano l’informazione di garanzia ai cittadini nei cui confronti svolgono le indagini”. Il ministro ha poi ricordato come “la Corte d’appello di Milano che ha concesso i domiciliari a Artem Uss era stata inondata di osservazioni sul pericolo di fuga”. E che gli Stati Uniti hanno guardato con preoccupazione a ciò che è successo. “Gli americani si sono dimostrati esterrefatti dalla concessione degli arresti domiciliari al cittadino russo Artem Uss, a seguito della decisione presa dalla Corte di Appello di Milano lo scorso 22 novembre, nonostante le tante note di allarme inviate dall’amministrazione statunitense sulla ‘caratura’ di Uss e delle sue relazioni internazionali che lo connotavano ad alto rischio di fuga.

“Così come nessuno può addebitare al procuratore della Repubblica un intento intimidatorio nei confronti degli indagati -ha aggiunto Nordio- nessuno può permettersi di imputare al ministro interferenza quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dei magistrati ai doveri di diligenza, tra i quali campeggia il dovere di motivazioni dei provvedimenti. Perchè in democrazia vige il principio di uguaglianza. In caso contrario dovremmo domandarci se le migliaia di cittadini sottoposti a procedimenti penali con accuse rivelatesi poi infondate siano meno uguali rispetto a chi indossando la toga dovrebbe essere il principale garante di questa uguaglianza”.

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