Dopo sei mesi dall’inizio del digiuno, all’indomani della scelta della Consulta, l’anarchico ha preso una decisione inaspettata.
Dopo sei mesi di sciopero della fame Alfredo Cospito, l’anarchico arrestato e sottoposto al regime 41 bis dopo l’attentato alla scuola allievi ufficiali di Fossano del 2 giugno del 2006, ha deciso di interrompere il digiuno. All’indomani della decisione della Consulta sul suo caso (che ha aperto uno spiraglio verso una revisione della pena), Cospito ha annunciato la novità, attraverso un modello prestampato a disposizione dei detenuti.
L’anarchico della Fai aveva iniziato lo sciopero della fame il 20 ottobre scorso. Ora, la novità: “Dichiaro di interrompere lo sciopero della fame”, avvisando così i vertici del Dap, del carcere di Opera e del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Ieri i legali di Cospito hanno segnato un gol importante dal punto di vista difensivo. La Corte Costituzionale ha infatti fatto cadere la norma che vincolava la Corte d’assise d’appello di Torino a infliggergli necessariamente l’ergastolo per l’attentato alla Scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano. La situazione ora potrebbe cambiare. Anche se la sentenza non incide sul regime di 41 Bis.
Cospito già nei giorni scorsi aveva ripreso ad assumere degli alimenti oltre agli integratori: parmigiano, sale ed altre bevande come caffè d’orzo, tè con limone, e poi ancora multivitaminici e latte. Inoltre, da quanto si è saputo, ha già mangiato nei giorni scorsi della pastina col brodo e ha chiesto anche di poter mangiare dei cibi che, però, allo stato, dato il lungo digiuno, non può ancora assumere. Si trova ancora ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano e viene tenuto sotto costante osservazione dai medici dell’ospedale. I sanitari gli hanno consigliato di riprendere l’alimentazione in modo graduale, anche perchè (secondo quanto specificato da fonti mediche e sanitarie), dopo questi quasi 6 mesi di protesta, era giunto al limite, dimagrendo quasi 50 kg, col rischio di seri problemi cardiaci e neurologici.
Foti: “Sinistra strumentalizza la decisione della Consulta”
Cospito resterà ancora in ospedale: appena le sue condizioni miglioreranno, verrà nuovamente trasferito. Ha espresso il desiderio di ritornare nel carcere di Bancali, a Sassari, dove era detenuto prima di essere trasferito nel penitenziario milanese di Opera. “Il regime carcerario del 41 bis a cui è sottoposto il terrorista anarchico Alfredo Cospito non viene minimamente intaccato dalla decisione della Consulta. È totalmente infondata la strumentalizzazione portata avanti dalla sinistra che, ancora una volta, prova a creare inutilmente un caso politico sul nulla. A confermare la pericolosità sociale di Cospito sono state le sentenze della magistratura. La decisione della Consulta potrebbe eventualmente avere effetto sulla pena finale inflitta e non certo sulla sua detenzione“, ha sentenziato il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.