Lutto nel mondo del rap. L’artista americano di origini eritree Nipsey Hussle è stato ucciso a colpi di arma da fuoco vicino al suo negozio di abbigliamento a Los Angeles. Altre due persone sono rimaste ferite. Lo ha reso noto la polizia, secondo quanto riporta la televisione Cnn. Hussle era noto anche per le sue battaglie contro il razzismo.
Il mese scorso, con il suo album d’esordio Victory Lap, aveva ricevuto la sua prima nomination ai Grammy Awards nella categoria miglior album hip hop. Hussle avrebbe dovuto incontrare il capo della polizia di Los Angeles, Michael Moore, per discutere su come fermare la violenza tra bande nella metropoli. Il suo ultimo messaggio su Twitter recita: “Avere nemici forti è una benedizione”.
Nel 2010 il musicista, il cui vero nome era Ermias Davidson Asghedom, aveva fondato la casa discografica All Money In e l’anno scorso aveva aperto il suo negozio di abbigliamento a Los Angeles con il marchio Marathon Clothing. Recentemente aveva ricevuto, come detto, una nomination ai Grammy Awards grazie al primo disco Victory Lap, che ospita artisti del calibro di Puff Daddy, Kendrick Lamar, YG, The-Dream, Cee Lo Green, Marsha Ambrosius e Dom Kennedy.
Appresa la notizia dell’agguato mortale a Hussle, subito è arrivato il cordoglio di molti esponenti della Nba americana di basket. Da LeBron James a Steph Curry, dai Lakers ai Clippers: tantissimi giocatori e squadre hanno dedicato un pensiero e una preghiera a Nipsey Hussle. Un simbolo della cultura afroamericana e non solo, dal passato difficile che grazie alle sue parole ha combattuto per anni discriminazione e razzismo
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