Tensione alle stelle nella maggioranza di governo sulla questione della cittadinanza a Ramy. Si tratta del ragazzino eroe che ha salvato i compagni sul bus sequestrato dal senegalese Sy a San Donato Milanese il 20 marzo scorso. Ramy, con altri, ha avvertito il 112 e ha dato l’allarme.
Già Luigi Di Maio era tornato sulla questione: “Bisogna dare la cittadinanza come premio al ragazzo, basta girarci intorno”. Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiuso all’ipotesi. Adesso però anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parte alla carica.
“Credo si debba riconoscere un merito e dare un riconoscimento importante a un bambino che è stato capace di;”> essere forte e di evitare una tragedia – ha detto Bonafede alla trasmissione radio Circo Massimo su Radio Capital -. Bisogna dare la cittadinanza a Ramy“.
Il ministro della Giustizia è intervenuto anche sulla questione dello ius soli (diritto del suolo di nascita). Come è noto si tratta della possibile legge per rendere automatica la cittadinanza ai nuovi nati in Italia, figli di genitori immigrati che dimostrino di essere integrati.
“Non ha nulla a che fare con questa vicenda – ha dichiarato Alfonso Bonafede – e non è nel contratto di governo. M5s ha più volte ribadito che va discusso nell’agenda europea. Mi fa sorridere chi parla dello ius soli e quando era al governo non ha approvato la legge”.
Anche Matteo Salvini è tornato indirettamente sull’argomento “cittadinanza” che anima di un nuovo tema lo scontro fra Lega e M5S. “Falsificavano gli esami per concedere agli immigrati falsi attestati di conoscenza della lingua italiana, così da ottenere i permessi di soggiorno – dice Salvini commentando un’operazione della polizia di Modena -. Una maxi truffa che ha coinvolto più di 6 mila stranieri e che ha fatto scattare cinque arresti per corruzione, falsità ideologica, truffa, contraffazione di documenti, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato”.
Da qui, per Salvini, il collegamento al dibattito sulla legge per lo ius soli. “Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, in Italia servono regole, controlli e rispetto. Grazie alle Forze dell’Ordine!”, ribadisce il ministro dell’Interno.
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