Cesare Battisti ha ammesso per la prima volta di essere responsabile dei 4 omicidi di fine anni ’70 per cui fu condannato all’ergastolo in contumacia. Lo ha fatto oggi 25 marzo davanti al pm di Milano, Alberto Nobili. Battisti si era finora sempre dichiarato innocente. L’ex terrorista rosso dei Pac (Proletari armati per il comunismo) è stato arrestato lo scorso gennaio in Sudamerica dopo quasi 40 anni di latitanza.
“Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari” delle vittime. Così ha detto Battisti al pm Nobili, responsabile dell’anti-terrorismo a Milano. Il magistrato coordina le indagini sulle presunte coperture che l’ex terrorista dei Pac ha avuto durante una lunghissima latitanza durata quasi quatto decenni.
Alberto Nobili ha riassunto le ammissioni fatte da Cesare Battisti davanti al magistrato, al quale l’ex terrorista ha anche spiegato: “Io parlo delle mie responsabilità, non farò i nomi di nessuno“. Tutto quello che è stato ricostruito nelle sentenze definitive sui Pac, “i 4 omicidi, i 3 ferimenti e una marea di rapine e furti per autofinanziamento, corrisponde al vero”.
L’ammissione di Cesare Battisti che per la prima volta ha detto di essere responsabile dei 4 omicidi per i quali è stato condannato, “fa giustizia di tante polemiche” dice il procuratore di Milano, Francesco Greco. Il magistrato si riferisce a polemiche “che ci sono state in questi anni”.
Secondo lui le ammissioni di Battisti, rendono “onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano e fanno chiarezza su un gruppo, i Pac, che ha agito dalla fine degli anni ’70 in modo efferato“.
L’ex terrorista dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi. Due dei quali commessi materialmente, due in concorso: quello del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978. Quello del gioielliere Pierluigi Torregiani. Quello del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi. Questi ultimi due uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre. E quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978.
L’ammissione da parte di Cesare Battisti degli omicidi commessi “è un passo avanti, una conferma della sua colpa“. A parlare è Adriano Sabbadin, figlio di Lino, il macellaio di Santa Maria di Sala ucciso dai Pac il 16 febbraio 1979. “Spero che non ammetta gli omicidi per altri motivi – aggiunge – magari per ottenere una indulgenza dai giudici che non merita“.
Photo credits: Twitter