Un ragazzo di 12 anni, Samir, di origine marocchina, è stato determinante nel dare l’allarme ed evitare una strage a Milano. Come è noto, ieri 20 marzo l’autista di un pullman con una scolaresca a bordo ha dirottato il mezzo e ha minacciato studenti e insegnanti cospargendo di benzina il bus, all’altezza di San Donato Milanese. A riportare la notizia dell’azione coraggiosa di Samir è Niccolò Zancan sulla Stampa di oggi 21 marzo.
Quando l’autista senegalese, ma cittadino italiano, Ousseynou Sy ha dato fuoco al mezzo erano già intervenute pattuglie dei carabinieri che avevano bloccato il bus e fatto scendere quasi tutti i ragazzini dalla porta posteriore.
Alla fine non ci sono stati feriti ma il bus è stato avvolto e distrutto dalle fiamme. I ragazzi e i loro insegnanti hanno comunque rischiato la vita. Una strage evitata grazie alla tempestività delle forze dell’ordine e alla prontezza di Samir che ha chiamato la polizia avvertendo di quel che succedeva a bordo.
È intanto sorvegliato a vista nel carcere di San Vittore Ousseynou Sy, 47 anni. Non ha legami con l’Isis, non si stava radicalizzando, ma “ha agito come un lupo solitario”. Agli inquirenti ha dichiarato che il suo era un gesto per “vendetta” dei migranti abbandonati in mare nel Mediterraneo. Ma che non voleva “far male” ai ragazzini.
Tuttavia ha ammesso la premeditazione. Aveva anche girato un video, già inviato ad alcune persone, per incitare “l’Africa a svegliarsi”. In particolare, il caso della nave Mare Jonio, prima bloccata e poi fatta attraccare in porto a Lampedusa con 49 migranti tratti in salvo al largo delle coste libiche, sarebbe stato “l’episodio scatenante, la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso”.
Questi alcuni tasselli utili a ricostruire quanto sia accaduto, anche dalle parole dell’uomo che adesso è accusato di strage, nell’interrogatorio davanti al capo del pool dell’ antiterrorismo milanese Alberto Nobili e al pm Luca Poniz. L’autista del pullman dirottato ha alcuni precedenti penali per molestie sessuali e guida in stato di ubriachezza. Lavorava da parecchi anni nella ditta di trasporti di Crema Autoguidovie “senza mai aver dato problemi”, a quanto emerge.
Il comune di Crema si costituirà parte civile nel processo a carico di Ouesseynou Sy. Lo ha spiegato il sindaco, Stefania Bonaldi, precisando che l’amministrazione comunale “non ha alcun potere di controllo” riguardo le condizioni del personale di Autoguidovie con il quale è stato stipulato un contratto con una gara d’appalto a livello provinciale.
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