Roma, Di Maio caccia Marcello De Vito appena arrestato: “È fuori da M5S”

Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri”, annuncia Luigi Di Maio via Facebook. “Nessuno sconto a chi ha sbagliato“, dice anche la sindaca Virginia Raggi aggiungendo che “non c’è spazio per le ambiguità”.

LO STADIO DELLA ROMA

Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, è stato arrestato oggi 20 marzo dai carabinieri per corruzione a seguito dell’inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma. De Vito avrebbe, secondo le accuse, intascato tangenti. Sono in corso perquisizioni in Campidoglio ma anche negli uffici di Acea, Italpol e Silvano Toti Holding Spa.

L’ANATEMA DI DI MAIO

Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi – scrive ancora Di Maio su Facebook -. A ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile”.

LE ACCUSE DEL GIP

Secondo quanto riporta il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza di arresto, “Marcello De Vito ha messo a disposizione la sua pubblica funzione di presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale per assecondare, violando i principi di imparzialità e correttezza cui deve uniformarsi l’azione amministrativa, interessi di natura privatistica facenti capo al gruppo Parnasi“. Il gruppo imprenditoriale di Luca Parnasi era stato coinvolto nel progetto di costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.

“OPERAZIONI CORRUTTIVE”

De Vito è stato arrestato nell’ambito di una operazione del Comando Provinciale di Roma che ha portato ad altri tre arresti e una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite. L’indagine ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato e un uomo d’affari, che avrebbero svolto la funziona di raccordo con De Vito. Con un obiettivo: ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.

L’INTERCETTAZIONE SHOCK

C’è in particolare un’intercettazione che, secondo i magistrati proverebbe i legami corruttivi del De Vito in tutta questa vicenda. “Questa congiunzione astrale tra ….tipo l’allineamento della cometa di Halley …hai capito cioè…è difficile secondo me che si verifichi …noi Marcè dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me guarda ci rimangono due anni”. Così, infatti, intercettato il 4 febbraio scorso, l’avvocato Camillo Mezzacapo parlava a Marcello De Vito. Entrambi ora sono agli arresti. Secondo il gip di Roma le frasi pronunciate si riferiscono alla volontà di sfruttare “il ruolo pubblico di De Vito per fini privatistici e ottener lauti guadagni”.

LOMBARDI: “FARE CHIAREZZA”

Gravissime le accuse che hanno portato all’arresto di Marcello De Vito – scrive su Twitter la capogruppo M5s in Consiglio regionale del Lazio Roberta Lombardi -. Ripongo la massima fiducia nel lavoro della magistratura con l’auspicio che si faccia chiarezza al più presto su questa inquietante vicenda. L’onestà deve essere sempre la nostra stella polare”.

Marcello De Vito. In alto, Luigi Di Maio

Photo credits: Twitter

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