“Salvini minaccia la crisi sul Tav? Sono sbalordito”. Parola di Luigi Di Maio. È sempre più scontro fra Movimento Cinque Stelle e Lega sulla Tav, il vero nodo che rischia di far saltare in aria il governo Conte.
“Abbiamo solo chiesto la ridiscussione integrale dell’opera, come previsto dal contratto. E cosa fa il leader della Lega? Minaccia pure di far cadere il governo? Irresponsabile“, va giù duro, in serata di ieri 7 marzo, il capo politico del M5S.
Pronta la replica di Matteo Salvini. “Nel contratto c’è la revisione dell’opera che è giusta – dice il ministro degli Interni -, si possono tagliare spese, strutture ma non si può fermarla e conto che il buon senso prevalga”.
Di Maio ha parlato dopo che il ministro dell’Interno, per la prima volta, non aveva escluso di chiudere l’esperienza di governo con i pentastellati, in caso di “no” all’Alta velocità Torino-Lione. “Tutto questo mentre siamo in chiusura su due misure fondamentali come il reddito di cittadinanza e quota 100. Dovrà spiegare il suo comportamento anche ai truffati dalle banche”, ha aggiunto Di Maio.
Non tutti, però, credono alle minacce salviniane: “Non farà mai cadere il governo, altrimenti dovrebbe tornare da Berlusconi“, spiega il senatore Alberto Airola. Mentre il ministro per le infrastrutture Danilo Toninelli rivendica: “Stiamo solo semplicemente chiedendo a Salvini di rispettare il contratto. Serve ridiscutere con la Francia”.
Tutto mentre il senatore Gianluigi Paragone ha aperto un altro fronte di scontro con la Lega, attaccando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti. “Il governo del cambiamento di certo non fa entrare Mario Draghi a Palazzo Chigi – dice Paragone -. Da quel che ho saputo, Giorgetti ha ricevuto Draghi e Grilli a Palazzo Chigi, poi magari mi smentirà. Qualcuno va a Londra e New York accompagnato per mano da Saccomanni”, ha attaccato. E ancora: “Il governo? Non lo faremo cadere noi, se qualcun altro vuole farlo, bene, si sarà fatto i suoi calcoli”.
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