E’ arrivato il primo rinvio a giudizio per il caso Renzi. Il giudice Emanuela Dofour ha deciso: la donna sarà processata a giugno per concorso in bancarotta documentale per i rapporti che la società Eventi 6 di Rignano sull’Arno, di cui all’epoca (2012) era amministratrice, intratteneva con la Direkta srl cuneese di Mirko Provenzano, fallita 5 anni fa, nel 2014.
Le motivazioni del Pm
Mirko Provenzano, secondo il pm Pier Attilio Stea che ha coordinato l’indagine, poté usufruire di tre note di credito fasulle, pianificate a tavolino con la madre di Matteo Renzi, Laura Bovoli, per arginare le richieste di pagamento da parte di quattro cooperative creditrici.
I genitori di Renzi erano agli arresti domiciliari
Entrambi sono accusati di aver provocato “dolosamente” il fallimento di tre cooperative. Dopo averne svuotato le casse ricavando così in maniera illecita svariati milioni di euro. Sono aziende collegate alla “Eventi 6”, la società di famiglia già finita sotto inchiesta proprio per una gestione allegra e la sparizione di fondi. Con loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop.
Le misure sono state emesse dal gip di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza, riguarda anche una terza persona, un imprenditore di Campo Ligure (Genova). I tre, secondo quanto si apprende, sono stati nel tempo amministratori di fatto di tre società cooperative, due delle quali dichiarate fallite.