Christian Solinas è il nuovo governatore della Sardegna con oltre il 47,8% dei voti. Un risultato che, come quello abruzzese, sancisce l’ennesima vittoria del centrodestra unito, vicino al 52%. Ma anche il pesante tonfo del M5s, fermo all’11%, e una sostanziale tenuta del centrosinistra, al 33%. Il Pd è il primo partito dell’isola, con il 13%, ma non basta per spingere alla vittoria l’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Con un M5s fortemente ridimensionato, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, vede la crisi di governo più vicina. Ma il premier e i suoi due vice, all’unisono, assicurano che per l’esecutivo “non cambia niente”. “Non dobbiamo enfatizzare – osserva Giuseppe Conte – il ruolo delle elezioni regionali: sono importanti per la Sardegna ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale”.
Secondo Luigi Di Maio, “per il governo non cambia nulla”. Stesse parole scelte come un mantra anche da Matteo Salvini: “A livello nazionale non cambia nulla, il governo non è a rischio”. Al di là della tenuta dell’esecutivo, il commento del ministro dell’Interno punta a rilanciare l’orgoglio di partito: “Dalle politiche a oggi su sei consultazioni elettorali, la Lega vince sei a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega”.
Il leader della Lega è ovviamente contento per il risultato del voto in Sardegna, ma precisa su la Repubblica: “Io col vecchio centrodestra non tornerò mai, questo deve essere chiaro. Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni. Ma finisce lì”. Poi tranquillizza gli alleati: “È un voto locale, sulle scelte nazionali non cambia nulla. Non mi sento più forte io e non deve sentirsi più debole Di Maio”, ha detto il ministro dell’Interno a Quarta Repubblica su Rete 4. “Il M5s sperava in un risultato maggiore, gli unici perdenti che stanno festeggiando, però, sono quelli del Pd”, ha aggiunto.
Il centrodestra, dunque, pare godere di ottima salute e punta già alle regionali di fine mese in Basilicata, per fare “cappotto”. Tuttavia, già in queste ore, tornano le scintille nei rapporti tra Forza Italia e Lega, con gli azzurri convinti che “il peggio sia passato”, che l’Opa ostile lanciata dal segretario federale contro l’elettorato azzurro, vincente il 4 marzo, sia ormai stata ormai arginata.
Concetto ribadito dal leader Silvio Berlusconi nei suoi colloqui post-voto: “La Lega al 12% e Forza Italia all’8% dimostrano che Salvini è stato ridimensionato e non è autosufficiente“. Dentro Forza Italia fanno notare che se in Sardegna il rapporto con la Lega fosse stato di 20 a 5, il Carroccio avrebbe avanzato pretese per la candidatura alla presidenza della Regione Piemonte. “Il centrodestra si conferma anche in Sardegna la maggioranza naturale degli italiani che in tutte le tornate elettorali regionali dopo il 5 marzo 2018 hanno premiato l’unità della coalizione. Sono soddisfatto, comincia una stagione nuova”, ha sottolineato Berlusconi.
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