Rousseau in panne. Troppe le persone connesse sulla piattaforma pentastellata. Primo ostacolo, dunque, oggi 18 febbraio, per gli iscritti 5 Stelle. I militanti sono chiamati a esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini.
Il boom di accessi al sito M5S ha costretto i vertici del Movimento a posticipare di un’ora la votazione – dalle 11 alle 20 invece che dalle 10 alle 19 – e a rinviare la riunione del gruppo Camera prevista stasera prima della congiunta. Tuttavia ancora alle 11:30 il sito di Rousseau era in tilt.
Per votare bisogna essere iscritti all’Associazione movimento 5 stelle da almeno sei mesi con un documento certificato. “Nessun allarmismo”. Dopo la serie di prese di posizione, anche interne a partire da quella di Grillo, che hanno accompagnato il quesito per la votazione online sul caso Diciotti, il Blog delle Stelle ha anche ospitato una messa a punto per osservare che “la questione è semplice”. “La risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto è uguale a quella che sarà chiesta martedì ai senatori della Giunta”.
E in un nuovo post, dove annuncia lo slittamento dell’orario, si legge che domani “la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso ‘per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo’. Questo è un caso senza precedenti“. E ancora: “Mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti, etc)”.
ARCHIVIO – Caso Diciotti, su Rousseau i Cinque Stelle al voto: Salvini sì, Salvini no…
Gli iscritti del M5S potranno votare sulla piattaforma Rousseau per il caso Diciotti oggi 18 febbraio dalle 10 alle 19. E fonti di governo M5s registrano in queste ore “preoccupazione” su una questione che è dirimente per la tenuta del governo. Se dovesse passare l’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini – si rileva infatti dai pentastellati – è molto probabile una crisi di governo.
“Non è – si spiega sul blog – il solito voto sull’immunità. Di quei casi si occupa l’art. 68 della Costituzione, e su quelli il M5S è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità, niente insindacabilità. Questo è un caso diverso: stiamo parlando dell’art. 96 della Costituzione. È un caso senza precedenti perché mai in passato la magistratura ha chiesto al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni”.
Il quesito della consultazione online recita: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari Paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? – Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere – No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere“.
“Se voti Si vuol dire No. Se voti No vuol dire Si. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!“, ironizza Beppe Grillo in un tweet. Grillo cita il celebre paradosso del romanzo Comma 22 (dove la facoltà di scegliere è solo apparente) e la sindrome che indica, in una persona, il disprezzo per chi è considerato avere un maggior successo.
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