La latitanza di Francesco Strangio è terminata ieri sera. Il super boss della ndrangheta definito dagli stessi militari “pericoloso” era in fuga da un anno ed è stato rintracciato a Rose, piccolo centro del cosentino. Si nascondeva in un appartamento all’ultimo piano di un condominio nel centro abitato.
Francesco Strangio, arrestato la scorsa notte dai carabinieri, viene definito sempre dai militari un “pluripregiudicato” ed è strettamente collegato alla cosca Strangio-Janchi di San Luca. Strangio deve scontare una condanna a 14 anni di reclusione per narcotraffico internazionale e per avere negoziato e gestito l’importazione di ingenti quantità di cocaina dall’America del Sud. Nell’operazione che ha portato all’arresto di Strangio sono stati impiegati anche i carabinieri dello Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia.
«Grazie alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno ci fanno essere orgogliosi di loro. Lo scorso Ferragosto avevamo organizzato proprio a San Luca il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica: volevamo mostrare a tutti che lo Stato c’è e non molla. L’arresto di questo criminale ne è la conferma. Non ci fermeremo qui». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commenta la cattura di Francesco Strangio, che era nell’elenco dei latitanti pericolosi
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