L’attore e conduttore Beppe Convertini presenta al pubblico il suo libro “I Bambini di Nessuno“. È un racconto fotografico delle sue missioni umanitarie in Siria e Myanmar per Terre Des Hommes. La presentazione è avvenuta a Casa Sanremo con Veronica Maya, Ilaria Cavo, Assessore Regionale della Liguria alla Comunicazione, Giuseppe Pierro editore di Admaiora. L’incontro è stato moderato da Cataldo Calabretta.
L’Ivan Graziani Theatre era gremito di gente e di alcuni amici dell’autore. Tra essi Enzo Paolo Turchi, Claudio Insegno, Charlie Gnocchi, Micaela Foti, Nadia Bengala, Gianluca Mech, Monica Marangoni e tanti altri. Il pubblico ha ascoltato con grande attenzione e coinvolgimento la presentazione avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato 9 febbraio.
“I Bambini di Nessuno è il racconto fotografico delle mie ultime missioni umanitarie per Terre Des Hommes – spiega Beppe Convertini – nei campi profughi siriani ad Aarsal al confine siro-libanese e a Zarqa al confine tra Siria e Giordania. E nelle baraccopoli del Myanmar”.
“Nel diario di bordo delle prime due missioni in Siria racconto di una guerra civile assurda ancora in corso che ha martoriato la popolazione mietendo centinaia di migliaia di vittime e provocando milioni di profughi. Ho corso un rischio vero e proprio soprattutto nella prima missione dove c’è stato un doppio attentato kamikaze a 500 metri da me con 40 morti quindi ho aiutato i piccoli profughi nel corso di un conflitto devastante”.
“Nella mia ultima missione in Myanmar a luglio scorso le condizioni di vita nelle baraccopoli costruite intorno alle discariche erano disumane. I bambini cercavano il cibo nei rifiuti per poter sopravvivere in condizioni igienico sanitarie assurde. È stato molto emozionante essere a contatto con i piccoli birmani delle popolazioni meno abbienti perché ho potuto dedicare molto tempo giocando con loro e portando loro cibo, indumenti, libri, quaderni e cercando di dare loro la possibilità di andare a scuola vivendo una quotidianità quasi al pari degli altri bambini più fortunati”.
“In sostanza provare a far vivere ai bambini la vita di un bambino! In una di queste giornate molto intense vissute nelle baraccopoli ci siamo imbattuti in una lite furibonda tra bande rivali che hanno sciabolato i loro machete duellando come in una storia d’altri tempi. Naturalmente non passando inosservati perché noi occidentali siamo stati coinvolti in questo scontro: ci hanno puntato anche le armi addosso ma grazie alla nostra guida locale birmana e alla popolazione indigena che ci ha visto adoperarsi per loro siamo riusciti a scamparla”.
“Io ho perso mio papà a 17 anni per un cancro ai polmoni e ogni sera alcuni medici volontari venivano a casa prendendosi cura moralmente e medicalmente di mio padre. Lui aveva tra le varie metastasi una esterna sul viso e tutte le sere loro tamponavano la fuoriuscita di sangue e lo sostenevano moralmente e tutto ciò lo facevano gratuitamente e questo mi ha spinto ad essere davvero disponibile per il prossimo e quindi impegnarmi in tante campagne sociali e soprattutto a spendermi personalmente sul campo in Siria e in Myanmar”. “La casa editrice Admaiora di Giuseppe Pierro – conclude Convertini – ha deciso di pubblicare questo libro perché voleva partecipare con me nel dare un seppur piccolo contributo, il ricavato delle vendite del libro, ai bambini siriani e birmani perché il ricavato sarà interamente devoluto alla fondazione Terre Des Hommes“.
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