Sarebbe ancora vivo. E oggetto di una trattativa dell’Isis. Si torna a parlare di padre Paolo Dall’Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013. Il sedicente Stato islamico avrebbe intavolato un negoziato serrato con le forze filoamericane. E avrebbe promesso la liberazione del prete italiano e di altri ostaggi occidentali. In cambio i miliziani chiedono di non essere annientati, in una delle ultime sacche di territorio sotto il loro controllo, ora sotto assedio.
La notizia è stata riferita al quotidiano britannico Times da fonti curde. Oggetto dei negoziati sarebbe oltre a Dall’Oglio il giornalista britannico John Cantlie. E un’infermiera della Croce Rossa dalla Nuova Zelanda. L’Isis, secondo le fonti citate dal quotidiano, starebbe cercando un accordo con le forze curdo-arabe. Sono infatti queste ultime, sostenute dagli Stati Uniti, che circondano i miliziani della bandiera nera. Le forze dell’Isis chiedono un passaggio sicuro in cambio della liberazione degli ostaggi.
La notizia riportata dal Times giunge a pochi giorni dall’incontro di Papa Francesco con i familiari di padre Paolo Dall’Oglio. Lo scorso 30 gennaio, infatti, il pontefice ha ricevuto ala Casa Santa Marta i parenti del sacerdote rapito. “Il Santo Padre ha ricevuto stamani i familiari di Padre Paolo Dall’Oglio a Casa Santa Marta – dichiarava il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti -. L’udienza in forma privata si è svolta in un clima particolarmente cordiale”. Erano presenti la madre di Padre Dall’Oglio, quattro sorelle e un fratello. L’udienza rappresenta un gesto di affetto e vicinanza da parte del Papa alla famiglia del gesuita sequestrato in Siria nel luglio del 2013″.
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