Sandro Ruotolo, tolta la scorta al giornalista antimafia minacciato di morte dai boss

Solidarietà e sostegno dal mondo del giornalismo e anche da parte della politica. C’è rabbia in molti italiani per la revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo.

“L’ho sentito poco fa Sandro Ruotolo – scriveva sabato 2 febbraio su Facebook Nicola Morra, senatore M5s e presidente della commissione bicamerale Antimafia –. Inutile dire che ha tutta la mia stima ed apprezzamento per il suo lavoro di giornalista impegnato da decenni contro le mafie. Per il suo impegno è stato minacciato, perché sta sul campo e racconta il reale, senza giri di parole”. “Si devono proteggere i giornalisti esposti. Sandro è uno di questi. Nel rispetto del lavoro delle istituzioni preposte, io sto con Sandro”.

Si sono mossi anche la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania. In una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte si chiede di rivedere la decisione.

“Le segnaliamo l’improvvisa decisione levare la scorta a Sandro Ruotolo, coraggioso cronista sottoposto a vigilanza dopo le sue inchieste sulla camorra – scrivono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti insieme con il segretario del Sugc Claudio Silvestri –. Lei medesimo, di recente a Napoli, ha avuto modo di apprezzare il coraggio e l’autorevolezza professionale di Ruotolo e avrà modo di ribadire anche la sua contrarietà a questa decisione.

“Levargli la scorta sarebbe una scelta incomprensibile, pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell’impegno di questi anni. Siamo certi che non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno di questa battaglia di civiltà e di libertà”. Solo il 23 novembre scorso il premier aveva intervistato a Napoli il giornalista per discutere in pubblico di quanto sia difficile fare giornalismo libero, di inchiesta, sulle mafie e il malaffare, e dare un segnale di solidarietà del governo ai cronisti minacciati.

Ruotolo, cui era stata assegnata una scorta armata (agente e auto non blindata) è stato minacciato dal boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria. Intercettato in un colloquio in carcere nel 2014 il boss aveva detto che avrebbe voluto “squartare vivo” il professionista.

Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris interviene: “Ho appreso la notizia relativa alla revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo, mi auguro che sia subito smentita e se invece si tratta di una revoca già adottata mi auguro possa arrivare la revoca della revoca“. Nel definire il cronista, per anni inviato nei programmi di Michele Santoro, “coraggioso, libero, autonomo e indipendente” il primo cittadino ha sottolineato che “negli ultimi tempi si è occupato e si sta occupando sia di inchieste delicate di criminalità organizzata anche relativamente alle sue collusioni con apparati politici e istituzionali sia di inchieste sulla politica. Mi sembra un po’ strano – ha concluso il sindaco – che proprio in un momento di forte impegno professionale di Ruotolo, da parte dei vertici del Viminale venga meno il provvedimento di protezione personale“.

Photo credits: Twitter

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