Un bambino di 7 anni è stato ritrovato morto in casa a Cardito (Napoli) domenica 27 gennaio. Ferita la sorellina, di 8 anni. I soccorritori l’hanno ricoverata d’urgenza all’ospedale Santobono. Un’altra bimba, di 4 anni, è invece illesa. Sia il bimbo deceduto sia la sorella presentavano numerose tumefazioni. Le forze dell’ordine hanno fermato il compagno della madre dei piccoli. Lo accusano di omicidio volontario. La donna aveva avuto due dei tre bambini da una precedente relazione con un altro uomo.
Il fermato è un ragazzo di 24 anni. Secondo gli investigatori avrebbe colpito più volte il bambino ritrovato senza vita, probabilmente con una scopa. A un certo punto, in allarme per le grida che provenivano dall’appartamento, qualcuno ha telefonato ai carabinieri. E così le indagini si sono subito indirizzate sulla pista della lite in famiglia. Gli investigatori hanno sentito la mamma dei tre bimbi, una donna di 30 anni, e il suo compagno. “I piccoli sono caduti dalle scale”, ha riferito quest’ultimo alla polizia.
La donna ha affermato invece di non aver assistito all’aggressione. La coppia viveva a Cardito da un paio d’anni. Il bambino ritrovato morto e la bambina picchiata sono nati da una precedente relazione della donna. L’altra di quattro anni, quella rimasta illesa, è invece figlia della coppia. “Una famiglia tranquilla”, l’hanno definita i vicini, che “fino ad oggi non aveva mai fatto parlare di sé”. Qualcuno però sostiene che tra loro due ci sarebbe stato qualche screzio il giorno prima, sabato: ma cose di poco conto, viene riferito.
Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito, cittadina alla periferia nord di Napoli che conta oltre 20 mila abitanti, ha espresso il dolore dell’intera comunità. Il primo cittadino è arrivato fra i primi nell’abitazione dove è accaduto il fatto. “Sono sconvolto, queste cose non dovrebbero mai accadere, un bimbo non può morire così”, ha dichiarato. “Queste cose le vedi in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene”, ha aggiunto il sindaco precisando che la famiglia non era seguita dai servizi sociali perché fino a questo momento non c’erano stati mai problemi.
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