Per il Giorno della Memoria, oggi 27 gennaio, concerti, convegni, spettacoli, mostre ed eventi sportivi in tuta Italia. Obiettivo: fare memoria della Shoah, lo sterminio degli ebrei. All’insegna dell’hashtag #WeRemember che Papa Francesco ha lanciato dallo scorso anno. Così la presidenza del Consiglio dei ministri ha dato il suo patrocinio a una serie di celebrazioni. Quel giorno, il 27 gennaio 1945, i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nella Polonia occupata.
Lì, ad Auschwitz, si raggiunse il culmine dell’odio contro gli ebrei: circa 1,5 milioni di uomini, donne e bambini furono sterminati nelle camere a gas. La Shoah (il cosiddetto Olocausto) fu lo sterminio calcolato e programmato di quasi tutto il popolo ebraico. Le vittime furono 6 milioni di persone.
Le iniziative di oggi, come ha spiegato Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), vogliono sensibilizzare non solo sul tema dell’antisemitismo, ma anche del razzismo in generale. “Siamo preoccupati dall’aumento di questi fenomeni in Italia – ha sottolineato Di Segni nei giorni scorsi in conferenza stampa accanto al sottosegretario Giancarlo Giorgetti -. Credo sia compito delle istituzioni comprenderli e non sottovalutarli. Ma anche noi nel nostro piccolo non possiamo restare indifferenti”.
“La responsabilità del regime fascista non è abbastanza riconosciuta dalla storia. Dev’essere riconosciuta e raccontata – ha detto in conferenza la presidente delle Comunità ebraiche -. La narrativa sulla Shoah non può essere appiattita solo sulla responsabilità nazista”. Uno degli eventi clou del calendario è la “Run for Mem”, la corsa per la memoria, giunta alla sua terza edizione. Quest’anno la gara, in programma il 27 gennaio alle 10:30, sarà ospitata da Torino, città natale di Primo Levi, di cui nel 2019 ricorre il centenario della nascita.
In serata, invece, al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano andrà in scena una serata dedicata proprio a Primo Levi, scrittore e partigiano antifascista, con letture di brani delle sue opere e di quelle di Vassily Grossman su Auschwitz e Treblinka. Tra gli eventi c’è anche la presentazione del film “La razzia. Roma, 16 ottobre 1943“. Una pellicola che ricorda il rastrellamento del ghetto della Capitale attraverso le voci di chi l’ha vissuta.
Di un “virus micidiale” che sopravvive subdolo nella nostra società ha parlato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un virus che, dice il Capo dello Stato, è pronto a colpire passando attraverso il sonno delle coscienze. E che si muove “nei bassifondi della società”. Ma anche “nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi”. UN male profondo “pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere”. E ciò “appena se ne ripresentino le condizioni”.
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