L’ambasciatrice d’Italia a Parigi, Teresa Castaldo, è stata convocata dal ministero degli Esteri francese. Si rischia un serio incidente diplomatico con la Francia, Paese storicamente amico.
Ma cosa è successo? Il governo transalpino sarebbe su tutte le furie. A causa delle ultime dichiarazioni molto polemiche nei confronti della Francia del vicepremier Luigi Di Maio. Il leader pentastellato ieri 20 gennaio aveva detto: “Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la quindicesima forza economica internazionale e invece è tra le prime per quello che sta combinando in Africa”.
La notizia è stata resa nota dall’agenzia di stampa Ansa, che cita fonti diplomatiche. “Queste dichiarazioni da parte di un’alta autorità italiana sono ostili e senza motivo visto il partenariato della Francia e l’Italia in seno all’Unione europea. Vanno lette in un contesto di politica interna italiana”. È quanto affermano fonti diplomatiche francesi interpellate dall’Ansa a Parigi.
Fonti governative francesi fanno sapere che la convocazione è scattata perché le frasi del vicepremier italiano sono considerate “inaccettabili e senza fondamento”. Le stesse fonti ricordano che “non è la prima volta che le autorità italiane fanno commenti inaccettabili e aggressivi”.
Durante la sua tappa del tour elettorale ad Avezzano il ministro dello Sviluppo economico torna a parlare di migranti. “Ci sono decine di stati africani in cui la Francia stampa una propria moneta, il franco delle colonie, e con quella moneta si finanzia il debito pubblico francese. Macron prima ci fa la morale e poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta i paesi africani. Se vogliamo fermare le partenze cominciamo ad affrontare questo tema e cominciamo a farlo anche all’Onu, non solo in sede di Unione Europea – ha spiegato il vicepremier Luigi Di Maio -. L’Italia si deve far sentire: nelle prossime settimane ci sarà una iniziativa parlamentare del M5S che impegnerà sia il Governo italiano sia le istituzioni europee, sia tutte le istituzioni diplomatiche sovranazionali, a iniziare a sanzionare quei paesi che non decolonizzano l’Africa, perché quello che sta succedendo nel Mediterraneo è frutto delle azioni di alcuni paesi che poi ci fanno pure la morale”.
Sul tema della moneta coloniale ribatte anche Alessandro Di Battista, postando sul Blog delle stelle il video del suo intervento ieri a Che tempo che fa: “Attualmente la Francia, nei pressi di Lione, stampa la moneta utilizzata in 14 paesi africani, quasi tutti paesi della zona subsahariana. I quali – prosegue l’esponente M5s – non soltanto utilizzano una moneta stampata dalla Francia, ma per mantenere il tasso fisso, prima con il Franco francese e oggi con l’Euro, sono costretti a versare circa il 50% dei loro denari in un conto corrente gestito dal Tesoro francese. Conto corrente con il quale – dice ancora Di Battista – viene finanziata una piccola parte del debito pubblico francese, ovvero circa lo 0,5%”.
“Ma soprattutto la Francia, attraverso il controllo geopolitico di quell’area – , dove vivono 200 milioni persone che utilizzano banconote e monete stampate in Francia, gestisce la sovranità di interi paesi impedendo la loro legittima indipendenza, la loro sovranità monetaria, fiscale, valutaria e la possibilità di fare politiche espansive. Fino a quando non si strapperà questa banconota, che in realtà – accusa – è una manetta nei confronti dei popoli africani, noi potremo continuare a parlare a lungo di porti aperti o porti chiusi, ma le persone continueranno a scappare, a morire in mare, a cercare altre rotte e a provare a venire in Europa. Oggi è necessario, per la prima volta, occuparsi delle cause, perché se ci si occupa esclusivamente degli effetti si è nemici dell’Africa”.
Photo credits: Twitter
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