Valanga di commenti molto critici su Facebook al video postato sul profilo del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il 14 gennaio. Il filmato ritrae con tanto di colonna sonora tutte le fasi del rientro in Italia di Cesare Battisti. “Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!“, si legge a mo’ di titolo sul video postato. Nelle immagini, tre minuti e mezzo montati con musica di sottofondo, si vedono in apertura una serie di foto di Battisti ritratto negli anni scorsi, in una mentre brinda con un bicchiere alzato, poi la scena passa a Ciampino con gli agenti di polizia e della penitenziaria che ieri attendevano il del Falcon che ha riportato Battisti in Italia e l’arrivo dello stesso Bonafede sul posto.
Le immagini ritraggono poi la folla di telecamere, fotografi e cronisti riunita a Ciampino, quindi l’arrivo dell’aereo da cui scende Battisti. Il video prosegue con il punto stampa organizzato a Ciampino e il discorso fatto da Bonafede. Poi i riflettori tornano su Battisti, con le auto che lo scortano in questura, dove si vedono poi le fasi del fotosegnalamento e delle impronte digitali. Poi gli agenti prendono Battisti e lo caricano nuovamente in macchina per portarlo a Pratica di mare dove lo attende l’aereo che lo porterà in Sardegna.
Sono state finora centinaia di migliaia le visualizzazioni. Ma sono numerosissime le critiche degli utenti. “Che squallore davvero. Uno dei punti più bassi della Repubblica. Siete riuscite a dare il palcoscenico ad un assassino che non si meritava tutta questa pubblicità”, si legge in un commento. Dello stesso tenore anche le parole di tanti altri che hanno voluto dire la loto: “Rispetto per la dignità pari a zero. Io non posso ancora credere che lei abbia postato questo video”; “Il punto più basso di uno stato di diritto“; “Mi sembra il trailer di un poliziesco TV senza qualità. Una pagliacciata che offende le persone e le istituzioni”.
“Ho semplicemente detto che in Italia nessuno si può sottrarre alla giustizia e se vengono commessi dei reati chi lo ha fatto deve pagare”, replica il ministro della Giustizia a chi gli ha chiesto se frasi come “marcire in galera” a proposito dell’ex leader dei Pac Cesare Battisti, ora in carcere a Oristano, contrastino con il fine riabilitativo della pena. “Senza alcun accanimento sulla persona – ha spiegato il ministro -, ma con una precisa rivendicazione del fatto che la giustizia in Italia è un valore fondamentale: chi sbaglia paga”.
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