La Spagna col fiato sospeso non smette di sperare. Yulen, due anni e mezzo, è finito dal 13 gennaio dentro a un pozzo profondo 110 metri e largo 25 centimetri nella Sierra di Totalan, vicino a Malaga. Le operazioni per salvarlo proseguono ininterrotte ormai da 40 ore.
È una disperata lotta contro il tempo. Che ricorda quella, purtroppo vana, dei soccorritori di Alfredo Rampi, il piccolo di 6 anni, che nelle campagne di Vermicino sui Castelli Romani precipitò in un pozzo artesiano il 10 giugno 1981. In quell’occasione tutta l’Italia ribattezzò il bimbo “Alfredino” e partecipò in una lunghissima diretta televisiva ai disperati tentativi di salvarlo.
Adesso, in Spagna, una telecamera è stata introdotta nel pozzo dai soccorritori per raggiungere almeno visivamente Yulan. Ma non si è riusciti a scorgerlo. I genitori hanno perso un altro figlio di tre anni nel 2017 per un malore improvviso. Le condizioni del bimbo purtroppo non sono chiare: secondo alcune testimonianze, inizialmente si sentiva un pianto flebile provenire dalla cavità, ma poi è cessato.
I soccorritori hanno lavorato tutta la notte fra ieri e oggi 15 gennaio cercando di estrarre terra dal pozzo. Tuttavia la telecamera introdotta per visualizzare il bambino ha trovato un intoppo di materiale a circa 73 metri di profondità. Per il salvataggio, si procede non solo con l’aspirazione del terriccio, ma anche cercando di rafforzare le pareti di perforazione, in modo da proteggerle da possibili frane, e con uno scavo a cielo aperto sull’altro lato della montagna. I genitori di Yulen hanno già vissuto un dramma nel 2017, quando morì il loro figlio di tre anni, Olivier. Il bambino fu colto da “morte improvvisa”, forse un infarto, mentre passeggiava su una spiaggia con il papà e la mamma. Yulen è oggi il loro unico figlio.
Photo credits: Twitter