“Ora legittima difesa e autonomia regionale“. Archiviata la manovra con il sì definitivo di domenica 30 dicembre, Matteo Salvini guarda già alle prossime sfide che il governo gialloverde dovrà affrontare. A partire dai “cavalli di battaglia” della Lega. Lo sottolinea Chiara Sarra sul sito del Giornale. “Subito le nuove riforme”, dice il vicepremier al Corriere della Sera. “Stiamo lavorando nei termini della Costituzione”, assicura parlando dell’autonomia regionale.
“Il 15 gennaio tutti i ministri finiranno il loro compito, inclusi quelli dei 5 stelle. Il 15 febbraio arriverà la proposta del governo e poi, dato che questo è un dialogo, ci saranno trattative regione per regione con Conte e il governo. E chiaro che la Lega è vicina ai governatori e ai sindaci: è la nostra ragione di esistenza. Ed è normale che tra i 5 stelle ci sia qualcuno meno convinto. Ma l’importante, come nel contratto di governo, è il mettere la prima pietra”.
Poi la riforma della giustizia: “Sono decenni che se ne discute. La differenza positiva è che oggi sulla questione c’è meno ideologia. Non siamo più ai tempi di Berlusconi, non c’è più il muro contro muro”, sottolinea Salvini. Il ministro dell’Interno parla anche della polemica nata ieri dalla parola “terrorismo” evocata da un post – subito rimosso – apparso sul blog del M5S: “Non va usata, evoca i morti e non va bene”, ha spiegato.
“Detto questo è oggettivo che dal primo giugno non eravamo ancora entrati in ufficio che per gran parte dell’informazione c’era un governo di incapaci litigiosi. Fortunatamente nel 2018 gli italiani hanno tanti modi di informarsi. Ma se uno avesse dovuto votare soltanto gli ospiti di Fabio Fazio, la Lega non sarebbe in Parlamento”. Per quanto riguarda la manovra economica, Salvini si augura sia “l’ultima con una lunga e complicata trattativa con Bruxelles”: “Spero che quel potere di veto sia superato”, ha detto, “Ma non tutto il male vien per nuocere. Grazie ai tempi supplementari siamo riusciti a raddoppiare il taglio dell’Imu sui capannoni, i 40 mila corsi per gli insegnanti di sostegno e la pace fiscale”.
Photo credits: Twitter