Ore 11:07 – “Abbiamo dovuto rivedere la crescita all’1% perché ci siamo accodati” agli organismi internazionali “ma ciò non significa che siamo rassegnati a una crescita bassa“. Per il premier, riporta il sito dell’Ansa, si può scommettere su “una crescita robusta”.
AGGIORNAMENTO ORE 10:49 – “L’aumento dell’Iva nel 2020 e 2021? “Non vorrei che fosse trascurato il fatto che in pochi mesi abbiamo dovuto recuperare 12,5 miliardi per neutralizzare l’incremento dell’Iva. Continueremo nel 2020 e 2021 con questa modalità e ci impegniamo a impedire l’incremento dell’Iva“.
“I fondamentali dell’economia italiana sono solidissimi“. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla conferenza stampa di fine anno, oggi 28 dicembre. Lo riportano le agenzie di stampa. Conte ha parlato del governo Lega-M5S che presiede come di una “esperienza innovativa significativa con un mutamento di passo”.
Arrampicandosi sul latino ha definito poi la metodologia del suo governo un “modus procedenti” alla luce del sole. E ha fatto riferimento alla consequenzialità tra promesse fatte e provvedimenti varati. “Ciò consente ai cittadini di recuperare la fiducia nel sistema politico”. “Stiamo contribuendo a ridurre quella frattura tra classi politiche e cittadini, non siamo il governo delle lobby e dei comitati d’affari. Io non ricevo esponenti di comitati d’affari ma persone che hanno incarichi istituzionali e rappresentano interessi alla luce del sole”.
Il presidente del Consiglio ha lanciato quindi una nuova iniziativa intitolata: “Donne e uomini normali, gesti esemplari“. Una progetto che avrà come obiettivo l’individuazione di cittadini normali che hanno compiuto gesti che rappresentano un esempio per tutti”. Dal canto suo il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna ha interrotto per alcuni secondi il suo discorso, per difendere la causa della stampa e dei fondi per l’editoria, che il governo Conte vuole tagliare. E poi rivolto al premier ha detto: “Ha visto che effetto fa all’improvviso una voce che non c’è più? Sono stato in silenzio solo 7 secondi…”. E si è riferito a Radio Radicale e, tra gli altri, ai quotidiani il Manifesto e Avvenire. Sono molte le testate che potrebbero vedere ridotti i contributi statali.
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