Tra Roma è Bruxelles è stato raggiunto “l’accordo tecnico che sarà passato domani (mercoledì 19 dicembre, ndr.) al vaglio dei commissari”. Questa la precisazione fatta martedì sera 18 dicembre da fonti del Mef (il ministero dell’Economia) circa la trattativa sulla manovra di bilancio. Lo riporta il sito dell’Ansa. A questo punto dovrebbe essere sostanzialmente scongiurata la procedura d’infrazione della Commissione europea, con relativa maxi multa miliardaria, nei confronti dell’Italia.
Tuttavia, rispetto all’annuncio del Mef, dalla presidenza del Consiglio dei ministri arriva un invito alla prudenza. “Al momento ci sono state solo comunicazioni verbali dei commissari Moscovici e Dombrovskis, ma non c’è ancora la comunicazione ufficiale da parte della Commissione Ue“, dicono fonti di Palazzo Chigi. “Allo stato vi è la ragionevole previsione che la proposta che sarà portata il 19 dicembre all’attenzione del Collegio della Commissione sarà positiva, utile a evitare l’infrazione. Ma occorre attendere che si completi la procedura per poter considerare definitivamente conclusa la negoziazione”.
La notizia arriva in serata dopo che in mattinata il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva sentito al telefono, i commissari europei Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, come si apprende da fonti di Palazzo Chigi. I colloqui rientrano nell’ambito della interlocuzione in corso tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio. Ma il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni “non si toccano”. È la posizione che il premier Conte avrebbe ribadito ai commissari Ue Dombrovskis e Moscovici. Secondo fonti di governo, questa linea sarebbe stata tenuta dal premier nel corso di tutto il negoziato. Viene respinta così l’idea di ulteriori rinvii o tagli (oltre i 4 miliardi già previsti) sulle due misure. Conte avrebbe ribadito l’impegno a portare il deficit al 2,04% e difeso i contenuti della proposta italiana.
“Lavoriamo giorno e notte con le autorità italiane per conciliare le misure che vogliono varare con il rispetto delle regole di bilancio”: aveva detto, in mattinata ai microfoni dell’emittente francese RTL, il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. Il quale ha ribadito che “la Francia sarà l’unico paese a superare il 3% di deficit nel 2019” e “non ci saranno sanzioni”. Moscovici ha anche spiegato di lavorare affinché, oltre alla Francia, “neppure l’Italia sia sanzionata”: “penso che sarebbe negativo – ha aggiunto – e’ un grande Paese della zona euro, in cui ha il suo posto”.
“Meglio tardi che mai. Mi fa piacere“, ha commentato Matteo Salvini le parole del commissario Ue Moscovici sull’Italia. “E’ qualche settimana che stiamo lavorando perché gli italiani possano avere finalmente una legge di bilancio. Se anche dall’altra parte del fiume stanno lavorando nella stessa direzione… Nelle scorse settimane, ogni tanto, abbiamo avuto la sensazione, sicuramente sbagliata, che ci fosse un approccio diverso”, ha detto.
“Abbiamo ampiamente superato il livello di guardia sulla legge di bilancio – ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci -. L’incapacità di questa maggioranza ci ha trascinati in piena emergenza democratica. Chiediamo che il presidente Conte venga subito in Aula a spiegare le ragioni di questo intollerabile ritardo. Se Conte ignorerà ancora una volta il Senato, siamo pronti a mettere in pratica la più estrema delle proteste: occuperemo l’Aula. È un appello che rivolgiamo anche agli altri gruppi di opposizione”.
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