Una Champions “che non deve essere un’ossessione come fu la Decima a Madrid”, una squadra unica “che è una famiglia di giocatori umili e che lavorano molto” e un invito al nemico-amico Lionel Messi: “Mi piacerebbe che venisse in Italia un giorno. Faccia come me, accetti la sfida”. Cristiano Ronaldo – come scrive SportMediaset.it – si concede ai quotidiani e in una lunga intervista parla di tutto, senza filtri e senza risparmiarsi. Nemmeno quando aprono la ferita del Pallone d’Oro che non è riuscito a vincere: “Io penso di meritarmelo ogni anno – dice -, lavoro per quello. Ma complimenti a Modric, lo ha meritato, però sappia che il prossimo anno farò di tutto per essere ancora lì. Capito?”.
Ma eccole le parole del portoghese. A partire, come detto, da Messi: “Mi piacerebbe che venisse in Italia, un giorno. Faccia come me, accetti la sfida. Però, se è felice lì, lo rispetto: è un fantastico giocatore, un bravo ragazzo ma qui non mi manca niente. Questa è la mia nuova vita e sono felice. Io ho giocato in Inghilterra, Spagna, Italia, Portogallo, nella nazionale, mentre lui sta sempre in Spagna. Magari ha più bisogno lui di me… Per me la vita è una sfida, mi piace e mi piace far felici le persone”.
Sul proprio ambientamento a Torino, CR7 racconta che “la città è molto carina, i tifosi molto gentili e la Juventus è un club fantastico, con una organizzazione stupefacente. Qui i giocatori sono umili, lavorano molto. Sì, la mia impressione finora è fantastica. Posso dire che questo è il miglior gruppo in cui abbia giocato. Qui siamo una squadra, altrove qualcuno si sente più grande degli altri, invece qui sono tutti sulla stessa linea, sono umili e vogliono vincere. Se Dybala o Mandzukic non segnano, li vedi comunque felici, sorridono. Per me è bello, percepisco la differenza. Anche a Madrid sono umili ma qui sento che lo sono di più. È molto diverso da Madrid, questa è più una famiglia”.
ARCHIVIO – Pallone d’Oro a Luka Modric: da bimbo rifugiato di guerra e star del calcio mondiale
Il 63° Pallone d’oro è stato assegnato a Parigi al centrocampista croato Luka Modric, 33 anni, nella serata di lunedì 3 dicembre. Vincitore della Champions League con il Real Madrid, la sua squadra di club, Modric è stato finalista con la sua nazionale ai Mondiali in Russia 2018 vinti dalla Francia. Al secondo posto si è classificato lo juventino Cristiano Ronaldo, Pallone d’oro l’anno scorso, al terzo il campione del mondo francese Antoine Griezmann. Le ultime dieci edizioni del premio se le erano equamente divise, con cinque trofei a testa, Cristiano Ronaldo e l’argentino Lionel Messi.
Ventisei anni fa, però, nel 1992, Luka Modric era un bambino rifugiato di guerra, che prendeva a calci palloni sgonfi tra il rombare delle granate nel parcheggio di un albergo croato, adibito a nascondiglio dei profughi in fuga dagli orrori del conflitto jugoslavo. Lo racconta il sito Tpi.it. Alcuni mesi prima il nonno di Modric era stato assassinato dalle milizie serbe nel piccolo villaggio croato di Obrovac. Una tragedia che segnò anche l’inizio della vita da rifugiati di tutta la famiglia Modric, che ripararono nell’hotel Kolovare di Zara.
È proprio qui che la stella del Real Madrid prese confidenza col pallone, racconta ancora Tpi.it: attorno a lui cadevano le bombe, e quella sfera era il modo migliore per chiudersi nel suo mondo. Compagni di giochi non ne aveva, ma nella ripetitività di quei fendenti anche un po’ rabbiosi scagliati contro il muro dell’albergo si accendeva uno dei talenti più luminosi del calcio contemporaneo. Una persona che lavorava all’hotel una volta disse di lui: “Rompeva più finestre lui con un pallone che i serbi con le loro bombe”.
Nato come un modo per fuggire almeno mentalmente dalla realtà che lo circondava, il calcio è poi diventato per Modric una forma di riscatto personale e ora anche nazionale, un modo per lasciarsi alle spalle gli orrori dell’infanzia. Una nemesi storica in cui al ronzio delle granate sono subentrate le urla festanti di milioni di croati, capitanati da questo ragazzo che conserva ancora l’aspetto gracile del bambino smarrito ma coraggioso che fu.
Ecco la classifica finale del Pallone d’Oro 2018
1 – Luka Modric
2 – Cristiano Ronaldo
3 – Antoine Griezmann
4 – Kylian Mbappé
5 – Leo Messi
6 – Mohamed Salah
7 – Raphael Varane
8 – Eden Hazard
9 – Kevin De Bruyne
10 – Harry Kane
11 – N’Golo Kante
12 – Neymar
13 – Luis Suarez
14 – Thibaut Courtois
15 – Paul Pogba
16 – Sergio Aguero
17 – Gareth Bale
17 – Karim Benzema
19 – Roberto Firmino
19 – Ivan Rakitic
19 – Sergio Ramos
22 – Edinson Cavani
22 – Sadio Mané
22 – Marcelo
25 – Alisson Becker
25 – Mario Mandzukic
25 – Jan Oblak
28 – Diego Godin
29 – Isco
29 – Hugo Lloris
Photo credits: Twitter
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