AGGIORNAMENTO ORE 15:11 – Altre 2 persone, oltre al minore che secondo testimoni sarebbe colui che avrebbe spruzzato lo spray urticante, sono state fermate in relazione a quanto accaduto nella discoteca di Corinaldo. Anche nei loro confronti l’accusa ipotizzata al momento è quella di possesso di droga ma non è escluso che possa cambiare nelle prossime ore. L’ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga è che alla Lanterna Azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga.
È in stato di fermo. Ha solo 15 anni e in casa gli investigatori gli hanno trovato sostanze stupefacenti. Tuttavia non è certo che sia lui il “ragazzo dello spray”: il giovane, cioè, che avrebbe usato spray urticante nella discoteca di Corinaldo (Ancona) seminando il panico e quindi il fuggi fuggi generale che ha portato poi alla tragedia. Il crollo di una balaustra all’uscita del locale ha determinato, infatti, la morte di 5 ragazzini e una mamma di 39 anni, nella notte fra venerdì 7 e sabato 8 dicembre. È uscita dal coma, invece, una ragazza di 15 anni, tra i 7 minori rimasti feriti gravemente. I medici dell’ospedale Le Torrette di Ancona, dove è ricoverata, hanno spiegato che è in buone condizioni, ancora sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva. La prognosi resta riservata. È confusa, è assistita da uno psicologo, ma è cosciente e ha chiesto di tornare a casa, anche se “questo è prematuro” spiegano i medici.
FERMATO UN 15ENNE MA NON È INDAGATO
Gli investigatori sono risaliti al giovane fermato grazie a un soprannome con il quale era conosciutissimo tra i coetanei, secondo quanto riporta RaiNews24. Non ci sono però né video in cui egli compare né immagini del momento in cui sarebbe stata utilizzata la bomboletta. Nei suoi confronti non sono dunque stati fatti atti formali: non è stato sentito e il suo nome non è ancora iscritto nel fascicolo aperto dalla procura dei minori per omicidio preterintenzionale.
“SPRAY? CI SONO ALTRE PISTE”
Anche perché, è il ragionamento che fanno gli investigatori, non è ancora affatto una certezza che sia davvero stata utilizzata una bomboletta di spray. Ma quella dello spray non è l’unica pista da seguire Il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza ha ripetuto per tutto il giorno di ieri 9 dicembre che “quella dello spray non è l’unica pista da seguire”.
QUALCUNO PARLA DI UN FUMOGENO
Alcuni testimoni, tra l’altro, hanno parlato di “un fumogeno” mentre non è ancora stata scartata la possibilità che “l’odore acre” sentito da tanti ragazzi sia stato provocato da una rottura dell’impianto che diffonde il ‘fumo bianco’, quello che viene utilizzato nelle discoteche per creare l’effetto nebbia. Solo quando saranno completati gli accertamenti tecnici – a partire da quelli sulla bomboletta spray ritrovata nel locale – sarà possibile dire con certezza cosa ha provocato quella sensazione urticante.
DISCOTECA SOVRAFFOLLATA
Gli investigatori stanno continuando a lavorare anche sull’altro filone, quello che riguarda la sicurezza del locale e il numero di persone presenti. Si fa strada anche l’ipotesi di omicidio colposo plurimo per i gestori che avrebbero violato le norme di sicurezza a partire dai biglietti venduti: sarebbero stati molti di più rispetto ai 469 posti disponibili per il dj set di Sfera Ebbasta. La capienza massima della sala in cui avrebbe dovuto suonare Sfera Ebbasta è di 469 posti, 870 quella della discoteca. Il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, ha dichiarato all’Ansa: “Sono 680 i biglietti venduti e quasi 500 quelli staccati. La capienza della sala del concerto – ha aggiunto – è di 459 persone, due le sale aperte al piano terra, mentre quella interrata non era fruibile. La cifra di diffusa ieri di circa 1.400 biglietti si basava sui numeri delle matrici”.
“TANTI DENTRO SENZA BIGLIETTO”
E mentre si cerca di capire quante persone fossero effettivamente all’interno della Lanterna Azzurra, testimoni raccontano che in tanti erano entrati senza biglietto, avevano solo un braccialetto e una drink card per la consumazione. “Mia figlia, 15enne, non ha comperato il biglietto, ma aveva prenotato un tavolo – racconta Alessandra, di Morro d’Alba -, fuori del locale un giovane addetto alle pr è passato a riscuotere i pagamenti, poi ha consegnato un braccialetto giallo per l’ingresso e un tagliando, senza marchi, per la consumazione. Lei e una sua amica sono entrate così”. I carabinieri di Ancona sono al lavoro per verificare, assieme ai vigili del fuoco se le dotazioni del locale erano adeguate per poter ospitare questo tipo di manifestazioni. Dai primi accertamenti è emerso che le uscite di sicurezza del locale – posto ora sotto sequestro – si sono regolarmente aperte. E sulle balaustre cedute sotto il peso della folla, sono in corso verifiche dei vigili del fuoco.
Photo credits: Twitter
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