Il movimento No Tav si riprende la piazza. A Torino, ieri 8 dicembre, una sfilata imponente ha ribadito la totale contrarietà alla nuova ferrovia. Con un appello al M5s, come partito di governo, di “esser di parola e bloccarla”. In strada molte bandiere del movimento, dei sindacati di base, dei partiti di estrema sinistra e degli antagonisti. Per gli organizzatori hanno sfilato almeno in 70mila. La questura: “20mila presenze”.”Qui non c’è la ‘ndrangheta”, aggiungono i manifestanti calcando il leitmotiv di Salvini per la sua manifestazione a piazza del Popolo e in riferimento all’inchiesta del procuratore di Reggio Calabria Federico Calfiero De Raho sulle infiltrazioni della malavita nei lavori per il “Terzo valico” e sulle intercettazioni registrate in cui dalla cosca Raso-Gullace-Albanese nel 2016 sarebbe partito l’ordine di organizzare manifestazioni “Sì Tav”.
“È il più grande corteo No Tav di sempre”, sostengono inoltre gli oppositori alla Torino-Lione su notav.info, il sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla nuova linea ferroviaria. “La valle invade Torino che si tinge dei colori no tav. Lo slogan è chiaro, c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre. L’idea di futuro di una cricca di industriali alla canna del gas non rappresenta la Val Susa, non rappresenta Torino e non rappresenta questo Paese – scrivono ancora i No Tav -. Messa in sicurezza dei territori, investimenti nella scuola e nella sanità, tutela dell’ambiente queste sono le priorità che si leggono sui cartelloni e gli striscioni. Un diverso modo di vivere insieme e di immaginarsi un futuro radicalmente diverso dal disastro economico, etico ed ecologico degli ultimi trent’anni”.
Il sindaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), ha commentato positivamente la manifestazione, ribadendo la propria contrarietà all’opera: “Le persone vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione”. Appendino ha poi definito la Tav “una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettive inedite”.
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