“L’autocisterna si è trasformata in una bomba”. Così il questore di Rieti, Antonio Mannoni, ha commentato l’esplosione, avvenuta ieri 5 dicembre, del distributore di benzina nei pressi di Borgo Quinzio in cui sono morte due persone e altre 18 sono rimaste ferite. Ad accompagnarlo in auto sul luogo del disastro è stato il fratello del pompiere Stefano Colasanti, 50 anni, una delle vittime. In questo modo terribile l’uomo ha scoperto la tragedia: proprio all’arrivo nella stazione di servizio.
IL POMPIERE RIMASTO UCCISO
Una tragedia che si poteva trasformare in strage, certo, ma che rivela dettagli cui si fa fatica a credere. Proprio il giorno prima dello scoppio, il 4 dicembre, Stefano Colasanti aveva preso parte ad alcune esercitazioni simulando il decesso per la deflagrazione di una cisterna Gpl. Il tutto era avvenuto in occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara presso la caserma di Rieti. Qualche collega ora ricorda quei momenti quasi come un presagio: “Lui faceva il morto durante la simulazione dei soccorsi per l’esplosione di una cisterna di Gpl”.
SI ERA FERMATO PER AIUTARE
Colasanti era nei vigili del fuoco da 21 anni ed era molto conosciuto e stimato nel Reatino. Era inoltre conosciuto per la sua attività di sindacalista della Uil, ma anche per essere allenatore della squadra di calcio a 5 femminile del Cittaducale. Non solo. Al momento dell’incidente, Colasanti non faceva parte della squadra chiamata ad operare sulla Salaria: era in servizio, ma diretto a Roma. Si è fermato quando ha visto l’incendio per aiutare le persone coinvolte. Con ogni probabilità è stato investito dalla seconda deflagrazione.
LA DINAMICA DEI FATTI
Prima le fiamme, poi il boato e l’esplosione. Il serbatoio dell’autocisterna parte come un missile, attraversa la strada e finisce a 200 metri di distanza. Le fiamme e i detriti travolgono soccorritori e passanti. Per due di loro, un vigile del fuoco e un uomo che si era fermato a bordo strada incuriosito dalla nube di fumo, non c’è nulla da fare. Per altri 18, invece, parte la corsa negli ospedali tra Roma e Rieti. Sono feriti, ma nessuno, per fortuna, rischia la vita. Sono quasi tutti soccorritori, operatori del 118 o vigili del fuoco, che erano intervenuti per mettere in sicurezza quel distributore di benzina che in qualche minuto si è trasformato in una bomba a cielo aperto.
L’ESPLOSIONE SBALZA VIA I SOCCORRITORI
È da poco passata l’ora di pranzo quando un’autocisterna ferma ad un distributore sulla via Salaria, all’altezza del comune di Fara Sabina, nel Reatino, viene avvolta dalle fiamme, probabilmente propagatesi durante le operazioni di travaso del gpl. L’allarme scatta quasi immediatamente e sul posto intervengono i vigili del fuoco.
I primi ad arrivare sono quelli della squadra di Monte Libretti, ai quali si aggiunge il collega Stefano Colasanti, solo di passaggio nel tragitto che l’avrebbe dovuto portare a Monterotondo, a nord di Roma, per far revisionare un mezzo dei pompieri. Vede la situazione d’emergenza e si ferma per dare aiuto. I pompieri provano a domare le fiamme, ma l’esplosione li travolge e li scaraventa a decine di metri di distanza. Per Colasanti non c’è niente da fare, mentre 7 vigili del fuoco restano feriti, insieme con altre 11 persone, tra cui alcuni operatori del 118.
LE FIAMME OLTRE LA SALARIA
Le fiamme, raccontano gli inquirenti, hanno oltrepassato la Salaria propagandosi per un centinaio di metri, a due passi dalle case. E proprio lì è stato trovato il cadavere della seconda vittima dell’esplosione. Da capire ancora se l’uomo – che in serata non era stato ancora identificato – si trovasse già in quell’area o se sia stato sbalzato dall’onda d’urto del boato. Quel che resta sulla Salaria, al buio e illuminata solo dalle fotocellule dei soccorritori, sono le carcasse distrutte e carbonizzate dell’autocisterna e di un’autopompa dei vigili del fuoco. “È stato terribile – raccontano i residenti delle abitazioni a ridosso della strada -. Abbiamo sentito un boato fortissimo, pensavamo fosse il terremoto”.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Vigili del Fuoco @emergenzavvf