Dalla Francia dilaga in Europa la protesta dei gilet gialli fino a toccare Germania, Belgio, Bulgaria e la stessa Italia con manifestazioni a Genova e Taranto. Il terzo sabato di cortei a Parigi, ieri 1 dicembre, ha avuto i caratteri di un’insurrezione. Si è concluso con 110 feriti, di cui almeno uno grave, e 270 fermi di polizia. I “gilet gialli” sono cittadini, lavoratori e organizzazioni che protestano contro il governo del presidente Macron per il caro carburante.
“I CASSEURS? POLIZIOTTI INFILTRATI”
La guerra dei casseur, coloro che in ogni corteo si infiltrano per devastare tutto con la violenza, ha travolto la Ville Lumière, investita da un’ondata di distruzione. Sui social media, però, i gilet gialli denunciano: “Sono i poliziotti che, infiltrati fra di noi, hanno menato e provocato ad arte per far esplodere la violenza”.
L’AZIONE DEI BLACK BLOC
Per lunghe ore, ieri 1 dicembre, gruppi di black bloc, organizzati ed estremamente mobili, hanno incendiato, saccheggiato e distrutto tutto ciò che si parava loro davanti: auto, moto, negozi. E hanno assaltato le forze dell’ordine, in un’immagine di assoluta impotenza da parte della polizia ad arginare poche centinaia di teppisti.
“SITUAZIONE FUORI CONTROLLO”
“Molto mobili e difficilmente controllabili“, li ha definiti il sottosegretario Laurent Nunez. Al punto da dare l’impressione – a metà pomeriggio – di una situazione ormai fuori controllo. A differenza di sabato scorso, gli Champs-Elysees – semidistrutti già una settimana fa dalla guerriglia – erano stati blindati: si poteva entrare solo a piedi e dopo un’accurata perquisizione.
MACRON RIENTRA DALL’ARGENTINA
In serata, le parole durissime di Emmanuel Macron da Buenos Aires, dove si trovava per il summit del G20. “Non accetterò mai la violenza – ha commentato il Capo dello Stato -. Chi ha fatto questo vuole solo il caos”. Il presidente arriverà oggi 2 dicembre a Parigi e sarà subito in riunione con il premier e il ministro dell’Interno. Qualcuno, nel governo, chiede ormai apertamente di aprire il dialogo con i gilet gialli che vogliono meno tasse e più potere d’acquisto.
MANIFESTAZIONE ANCHE A TARANTO
Ripercussioni degli eventi parigini arrivano anche in Italia. E, dopo che la scorsa settimana una manifestazione di gilet gialli nostrani si era svolta a Genova, sabato 1 dicembre a Taranto, sull’onda della protesta francese, alcune decine di gilet gialli hanno marciato in contro il caro-benzina. L’iniziativa è stata promossa da Massimiliano Stellato, consigliere comunale di Taranto. “Aver aggregato – sottolinea in una nota – un centinaio di gilet gialli e incuriosito i numerosi cittadini presenti per strada per le vie del borgo, è stato un primo passo significativo.” “Vogliamo proporre sia al Governo che al Parlamento di occuparsi, quanto prima possibile, della riduzione del prezzo dei carburanti che ai cittadini della provincia di Taranto sta molto a cuore dal momento che il greggio si raffina proprio a casa nostra”. I manifestanti propongono di “riconoscere gli stessi benefici al tempo riconosciuti ai cittadini dei territori in cui il greggio si estrae”. “Chiederemo inoltre, di stralciare – affermano – almeno per la provincia di Taranto una quota parte dedicata al trasporto del carburante dal momento che la raffineria è ubicata qui”.
Photo credits: Twitter
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