Dopo la scoperta di lavoratori pagati in nero nella ditta di famiglia, Antonio Di Maio difende a spada tratta il figlio Luigi, vicepremier e ministro del Lavoro. E si assume la responsabilità “degli errori” nella vicenda dei sequestro di alcuni beni su un terreno di sua proprietà, avvenuto ieri 29 novembre. “Mio figlio – spiega in un’intervista al Corriere della Sera – giustamente ha preso le distanze dagli errori che ho commesso. Non ha fatto nulla per favorirmi o nascondere fatti e ha fatto bene. È una persona onesta“.
“Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata – aggiunge -. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa. Non era a conoscenza di nulla. Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli“. Anche per quanto riguarda il pagamento in nero di alcuni lavoratori, papà Antonio si dice dispiaciuto e afferma di non averne mai parlato in famiglia.
“Ho affrontato momenti difficili da solo, senza parlarne coi miei familiari perché non volevo si preoccupassero. Sono pronto a rispondere dei miei errori. Ma dovete lasciar stare la mia famiglia, i miei figli che non c’entrano nulla con tutto questo. Quando si commettono degli errori li si nasconde ai propri figli perché si ha paura che possano perdere la stima nei tuoi confronti. Io volevo che i miei figli fossero orgogliosi del loro papà. E ora non so se è così ed è la cosa che mi fa più male”.
Infine anche sulla vicenda dell’ingresso nella società’ di Luigi quando era già in politica: “Tenevo molto a questa attività. Volevo lasciare qualcosa ai miei figli. Luigi non ha mai gestito questa azienda, ne era solo socio“.
ARCHIVIO – Polizia municipale nella proprietà di papà Di Maio: sequestrate aree con rifiuti
All’interno della proprietà del padre del vice premier, Luigi Di Maio, a Mariglianella (Napoli) sono state sequestrate aree dove erano stati depositati rifiuti inerti. Lo fa sapere – secondo quanto riporta il sito del TgCom24 – il comandante della Polizia municipale di Mariglianella al termine di un sopralluogo avviato nella mattinata di oggi 29 novembre alla presenza di tre agenti della Polizia municipale stessa, dei responsabili dell’ufficio tecnico comunale e di un rappresentante della famiglia Di Maio.
Gli agenti della polizia municipale si sono presentati a Mariglianella (Napoli), in una proprietà di cui è comproprietario il padre del vicepremier Luigi Di Maio. Al suo interno sono state sequestrate alcune aree dove erano stati depositati rifiuti inerti. Alla vista dei giornalisti, diverse persone hanno invitato i cronisti ad allontanarsi al grido di “Di Maio è l’orgoglio della nostra nazione”. Gli agenti della polizia municipale hanno verificato le costruzioni nel terreno di proprietà di Antonio Di Maio insieme ad alcuni tecnici. In mattinata si sono registrati momenti di tensione fra alcuni residenti della zona e i cronisti.
“Di Maio non ha scampo: venga in Aula, non scappi un’altra volta”. Lo ha affermato su Facebook il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci. “Cambia versione ogni giorno – sottolinea -, è confuso, contraddittorio, smemorato. Purtroppo Luigi Di Maio è il ministro del lavoro e non si può permettere tutte le ambiguità che stanno venendo fuori sul suo conto e sul conto dell’impresa familiare (di cui è socio al 50%) riguardo proprio al tema del lavoro nero”. Secondo Marcucci, il vicepremier “Cerca di scappare”, ma “deve venire in Parlamento a difendersi, a fornire una versione definitiva”.