All’interno della proprietà del padre del vice premier, Luigi Di Maio, a Mariglianella (Napoli) sono state sequestrate aree dove erano stati depositati rifiuti inerti. Lo fa sapere – secondo quanto riporta il sito del TgCom24 – il comandante della Polizia municipale di Mariglianella al termine di un sopralluogo avviato nella mattinata di oggi 29 novembre alla presenza di tre agenti della Polizia municipale stessa, dei responsabili dell’ufficio tecnico comunale e di un rappresentante della famiglia Di Maio.
Gli agenti della polizia municipale si sono presentati a Mariglianella (Napoli), in una proprietà di cui è comproprietario il padre del vicepremier Luigi Di Maio. Al suo interno sono state sequestrate alcune aree dove erano stati depositati rifiuti inerti. Alla vista dei giornalisti, diverse persone hanno invitato i cronisti ad allontanarsi al grido di “Di Maio è l’orgoglio della nostra nazione”. Gli agenti della polizia municipale hanno verificato le costruzioni nel terreno di proprietà di Antonio Di Maio insieme ad alcuni tecnici. In mattinata si sono registrati momenti di tensione fra alcuni residenti della zona e i cronisti.
“Di Maio non ha scampo: venga in Aula, non scappi un’altra volta”. Lo ha affermato su Facebook il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci. “Cambia versione ogni giorno – sottolinea -, è confuso, contraddittorio, smemorato. Purtroppo Luigi Di Maio è il ministro del lavoro e non si può permettere tutte le ambiguità che stanno venendo fuori sul suo conto e sul conto dell’impresa familiare (di cui è socio al 50%) riguardo proprio al tema del lavoro nero”. Secondo Marcucci, il vicepremier “Cerca di scappare”, ma “deve venire in Parlamento a difendersi, a fornire una versione definitiva”.
ARCHIVIO – Operai al nero per papà Di Maio? Il vicepremier arrabbiato: “Non sapevo nulla”
Sarebbero almeno altri tre i casi di lavoratori impiegati in nero nell’azienda edile del padre di Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro. E tra questi non è ancora escluso che possa esserci lo stesso Di Maio che, ricordano gli inviati della trasmissione tv Le Iene (Italia 1), “spesso ha raccontato di aver lavorato d’estate in azienda”.
RIVELAZIONI DI ALTRI EX DIPENDENTI
Le Iene hanno scovato altri lavoratori che dichiarano di aver lavorato in nero. Tutti sarebbero stati impiegati in nero nel periodo tra il 2008 e il 2010, prima cioè che nel 2012 Luigi Di Maio entrasse nell’assetto proprietario dell’azienda. Un particolare che però non basta a placare le critiche che piovono dall’opposizione, decisa a portare il vicepremier a riferire in Parlamento.
DI MAIO SI DIFENDE IN TELEVISIONE
I Cinque Stelle invece fanno muro a difesa del capo politico che, ospite ieri 27 novembre di Dimartedì da Floris su La7, ribadisce la sua buona fede. “Io prendo le distanze dal comportamento di mio padre, ma non da mio padre. Non voglio scaricare mio padre” e “io non interferisco”, spiega Di Maio. “Io non ero a conoscenza di questo fatto, se lo avessi saputo non l’avrei tenuto nascosto”.
DURA RISPOSTA A BOSCHI E RENZI
Poi il vice premier attacca Maria Elena Boschi. “La signora Boschi andava in Consob a chiedere aiuto per il padre, è un caso opposto al mio. Renzi, Lotti, e il padre erano in una vicenda che era il più grande appalto d’Europa. Qui parliamo di fatti accaduti quando non ero neanche parlamentare e non ho interferito con Le Iene”, sottolinea il leader del M5S.
L’APPOGGIO DI DI BATTISTA
Alessandro Di Battista sta con il suo amico e compagno di partito: “Ha avuto una reazione da signore” mentre “il sistema lo attacca perché lo teme”. Dibba attacca invece Matteo Renzi e Maria Elena Boschi: sulla vicenda del padre di Luigi Di Maio, “hanno la faccia come il c…” dice dopo gli attacchi di Renzi padre e di Renzi figlio e dopo che la ex ministra ieri aveva augurato al genitore Di Maio di non provare tutto ciò che suo figlio e i 5 Stelle avevano fatto provare a suo padre per il caso Etruria. Anche oggi non rinuncia a ribattere: “Leggendo le volgarità di Alessandro Di Battista capisco che in famiglia il fascista non è solo suo padre”, commenta la Boschi.
IL PAPA’ DEL PREMIER CONTE
Ma non basta. Tra i padri viene intervistato anche quello del premier Giuseppe Conteche liquida la questione a una esagerazione: “Di Maio ha detto che il padre ha sbagliato. Che deve fare di più?”. Le accuse reciproche si fanno comunque sempre più velenose: il blog delle Stelle e Di Battista paragonano la Boschi a una gemellina di Shining. A cercare di placare gli animi ci pensa invece Matteo Salvini: “Quando si usa una vicenda familiare e privata per fare bagarre politica, non è mai un bel momento. Poi se ci sono stati degli errori ognuno risponderà dei suoi errori”.
Photo credits: Twitter
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