Uno scienziato cinese sostiene di aver creato i primi esseri umani geneticamente modificati al mondo. Lo riporta RaiNews24. Si tratterebbe di due gemelle nate lo scorso mese, il cui DNA sarebbe stato modificato con un “nuovo potente strumento” in grado di riscrivere il codice genetico. Un collega statunitense asserisce di aver preso parte al lavoro in Cina, dove ha utilizzato una tecnica di genoma-editing vietata negli Stati Uniti.
I cambiamenti del DNA possono passare alle generazioni future e rischiano di danneggiare altri geni. Se fosse vero, si tratterebbe di un profondo salto sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista etico. Molti scienziati pensano che sia troppo pericoloso tentare e alcuni hanno denunciato la relazione cinese come sperimentazione umana. Il ricercatore He Jiankui, di Shenzhen, ha dichiarato di aver alterato gli embrioni di sette coppie durante i trattamenti di fertilità, con una gravidanza giunta a termine.
Il suo obiettivo, ha ammesso, non era quello di curare o prevenire una malattia ereditaria, ma di provare a conferire un tratto che poche persone hanno naturalmente – una capacità di resistere alle possibili future infezioni da HIV, il virus dell’AIDS. Ha detto che i genitori coinvolti hanno rifiutato di essere identificati o intervistati, e non ha voluto dire dove vivono o dove è stato svolto il lavoro. L’esperimento è descritto in un documento della Southern University of Science and Technology della città cinese di Shenzhen. Nel documento, reso noto dalla rivista del Massachusetts Institute of Tecnology (Mit), Technology Review, si legge che l’esperimento è stato condotto con il consenso del comitato etico.
I ricercatori cinesi sottolineano che “alla luce della crescente competizione internazionale relativa alle applicazioni della tecnologia dell’editing del Dna”, il loro risultato “andrà oltre rispetto a quello che nel 2010 ha portato al Nobel la tecnica della fecondazione in vitro”. Nel documento si legge inoltre che la ricerca pionieristica nel campo della medicina “porterà all’alba di cure dal valore incalcolabile contro le più importanti malattie ereditarie”. La modifica del Dna non era riuscita in uno degli embrioni ottenuti nella Southern University of Science and Technology di Shenzhen, ma i ricercatori hanno deciso comunque di impiantarlo. Sapevano già che non erano state alterate entrambe le copie del gene. “Almeno una delle gemelle sembra essere un patchwork di cellule”, ha commentato il genetista americano George Church, dell’università di Harvard.
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