Lo hanno già definito un romanzo crossover. O anche: un fantasy colto. Per gli adulti. Ma anche per i giovani ormai “oltre Harry Potter”. È Il Capitano di Bastur (Macabor) di Claudio Alvigini, da poco nelle librerie. Un libro che ha la smisurata ambizione di collocarsi sulla scia di due importanti capolavori della letteratura mondiale del Novecento: Il deserto dei tartari di Dino Buzzati e Il castello di Franz Kafka.
Il romanzo è, in sintesi, la storia della vita e della crescita di Basin: da bambino, chiuso nel paesino di K. e allievo del Maestro delle Lettere D’eleganza Cardelio, a giovane uomo. È la storia della sua ansia e del suo sogno di conoscenza e libertà che si intreccia indissolubilmente con i vari personaggi e le varie figure, spesso femminili, che incontra nel suo lungo cammino di affrancamento.
A differenza del tenente Drogo nel romanzo di Buzzati, e del signor K del romanzo di Kafka, il giovane Basin, sarà inevitabilmente attratto dal fascino irresistibile del mistero che aleggia al di là delle montagne che cingono il suo paese. Una storia insolita dunque, costruita su una dimensione misteriosa fatta sì di realtà ma contaminata da un gusto del racconto remoto ed enigmatico.
“Il romanzo ha un’ambientazione velata e un titolo che non fa alcun riferimento a un luogo esistente che io conosca” – afferma l’autore – “come quasi tutto nel romanzo, risponde ad un nome che suonava bene, a ‘una buona musica’”. Il mio romanzo non ha nulla, almeno apparentemente di autobiografico, ma forse potrei somigliare, fatti i dovuti distinguo, a Basin il cui sogno è raggiungere il Capitano di Bastur.”
Per lanciare Il Capitano di Bastur su scala nazionale, Claudio Alvigini ha scelto Palermo. Ed è particolarmente rilevante e significativo che lo abbia fatto proprio nell’anno di Palermo Capitale della Cultura. “Ho scelto Palermo” – dichiara Alvigini – perché è una città centrale nella mia vita. In essa ho passato l’adolescenza e lì sono nati primi amori e prime cose scritte”. “È come un tornare a Itaca per ringraziarla di ciò che allora mi diede e che mi porto dentro“. Il capoluogo siciliano, non a caso, già dall’anno scorso, si pregia di essere stato riconosciuto come Città che legge, titolo acquisito grazie soprattutto all’operato delle varie associazioni che si occupano del libro e del mondo ad esso collegato, frutto di una straordinaria capacità di creare relazioni valide e durevoli.
A dicembre 2018 sono previsti tre appuntamenti nel capoluogo siciliano: il 14, alle ore 17:30 sotto l’egida di un amante e finissimo intenditore di letteratura come Massimiliano Manfredi, sarà alla Libreria Macaione – Spazio Cultura con la prestigiosa presentazione dello scrittore e storico Pasquale Hamel. Il 15 sempre alle 17:30 sarà accolto, grazie alla generosità di Domitilla Alessi, nella raffinata e prestigiosa Novecento che ha ospitato grandissimi come Borges e Calvino (il quale la definì “la più bella libreria d’Italia”). Il tour palermitano si concluderà il 16 dicembre alle 11:30 sul mare, presso il famoso circolo della vela Lauria. Un mare che è da sempre luogo di mediazione, di viaggio, di incontro, e da sempre fucina di culture.
Photo credits: Ufficio Stampa Macabor Editore / Twitter
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