“Non posso smettere di cercare la verità”. Così Donata Bergamini, sorella di Denis. E lentamente ma inesorabilmente, a 29 anni dalla misteriosa morte in Calabria, il 18 novembre 1989, del calciatore del Cosenza (27 anni) la verità sembra farsi strada. Dopo la riapertura delle indagini e la riesumazione del cadavere di Donato “Denis” Bergamini, nel 2017, la svolta: dagli esami autoptici è emerso che Bergamini non si è suicidato, come è sempre stato detto. E torna la pista dell’omicidio.
GLI INDAGATI
Il servizio Tv delle Iene, andato in onda domenica 18 novembre, ha ripercorso le tappe della vicenda. Diversi sarebbero gli indagati: Isabella Internò, ex fidanzata di Denis, e Raffaele Pisano, l’autista del camion che passò sopra il corpo di Denis sulla strada statale 106 a Roseto Capo Spulico, ma che – è questa l’ipotesi dell’accusa – non lo avrebbe involontariamente travolto perché il giovane vi si gettò sotto, bensì lo avrebbe schiacciato dopo che Denis era stato ucciso da qualcuno tramite soffocamento, al fine di creare il depistaggio del suicidio. Sarebbe invece indagato per favoreggiamento Luciano Conte, il marito della Internò.
POSSIBILI MOVENTI
Ma perché sarebbe stato assassinato Bergamini? C’è una ridda di ipotesi su cui lavorano gli investigatori: dalla gelosia dell’allora fidanzata di Denis alle scommesse del Totonero, questioni di droga e criminalità organizzata come la ‘ndrangheta di cui Bergamini potrebbe essere stato a conoscenza. Per un’informazione più completa rimandiamo, in fondo alla pagina, all’articolo della nostra Antonella Liberatoscioli, pubblicato oggi sul nostro verticale VelvetGossip.it.
LIBRI SUL CASO
Negli anni Duemila si sono intensificate le voci di coloro che hanno chiesto verità per Denis Bergamini. I familiari e la sorella, in particolare, ma non solo. L’opinione pubblica, anche quella sportiva dei tifosi di calcio, ha cominciato a farsi sentire. Segnaliamo alcuni libri pubblicati in questi anni tramite i quali si prova a far luce sul caso del centrocampista del Cosenza. E sul movente, o quanto meno sul contesto, di quello che oggi appare più nettamente che in passato un omicidio e non certo un suicidio. Nel 2017 è stato pubblicato Oltre l’indizio. Segreti e verità nell’omicidio Bergamini diRita Cavallaro (Male Edizioni), e nel 2014 Denis Bergamini, una storia sbagliata di Alessandro Mastroluca (Ultra). A monte di queste pubblicazioni troviamo il libro di Carlo Petrini, l’ex giocatore del Milan degli anni ’70, morto nel 2012, divenuto celebre a un certo punto della sua vita per aver pubblicato numero si libri-denuncia su doping, calcio scommesse e corruzione nel mondo grigio del calcio italiano. Petrini stesso fu squalificato per oltre 3 anni a causa dello scandalo del calcioscommesse che nei primi anni ’80 vide finire nei guai anche Paolo Rossi. Nel 2001, dopo il suo Nel fango del dio pallone, Petrini scrisse Il calciatore suicidato (Kaos). Un libro forse ormai datato per le ipotesi che propone al fine di ricostruire la situazione ma che ha avuto il merito di squarciare un velo: Petrini era convinto già allora, come molte altre persone, che Denis Bergamini, pieno di vita e di successo, non avesse motivi per togliersi la vita.
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