A chi va il reddito di cittadinanza? Se lo chiedono molti italiani, lusingati dalle promesse del Movimento Cinque Stelle e della Lega. Secondo una simulazione del Sole 24 ore nella classifica dei potenziali beneficiari dell’assegno da 780 euro ci sono 34 province del Sud e delle isole. Secondo quanto annunciato dal Governo, infatti, potranno avere il reddito di cittadinanza le famiglie con un Isee di 9.360 euro annui. I valori dell’indicatore della situazione economica – riporta sempre il Sole 24 ore – sono storicamente più bassi nel Mezzogiorno. In base all’indagine diffusa dal quotidiano, su 100 famiglie con i requisiti di ammissione, 49 sono al Sud e nelle Isole, 19 al centro e 32 al Nord.
MA L’ASSEGNO NON SARA’ COSì “RICCO”
In particolare, a Crotone, in Calabria, quasi una famiglia su tre ha un Isee sotto i 9 mila euro e quindi rientra nel perimetro della misura annunciata dal Governo. A Napoli, Palermo, Caltanissetta rientra una famiglia su cinque. Fanalino di coda dei potenziali beneficiari è Bolzano, dove solo una famiglia su 50 ha i requisiti, a Belluno e a Sondrio una su 30. E le risorse? Nell’analisi del Sole 24 Ore, se l’obiettivo del Governo Conte è raggiungere i due milioni e mezzo di famiglie con i requisiti di Isee, i 9 miliardi stanziati si traducono in una media di 294 euro mensili a famiglia. Meno della metà dei 780 euro indicati come obiettivo e meno dei 305 euro che oggi sono il valore medio del reddito d’inclusione. Con la differenza che quest’ultimo va a una platea sei volte più piccola, di 370 mila famiglie.
Intanto l’Istat annuncia che il reddito di cittadinanza potrebbe portare a un aumento del Pil dallo 0,2% allo 0,3%, “nel caso in cui si consideri l’impatto del reddito come uno shock diretto sui consumi delle famiglie”. Questa la stima del presidente facente funzioni dell’Istat, Maurizio Franzini, nel corso dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato. L’Istituto di statistica, in vista dell’introduzione della misura, spiega che quattro famiglie su 10 sotto la soglia di povertà (il 40,7%) vivono in case di proprietà, sulle quali una su 5 paga un mutuo medio di 525 euro, mentre il 15,6% in abitazioni in uso o usufrutto gratuito. Il 43,7% vive invece in affitto, quota che è “particolarmente elevata nei centri metropolitani (64,1%) e nel Nord del Paese (50,6%). La spesa media effettiva per l’affitto è di 310 euro”.
Reddito di cittadinanza, i dubbi di Giorgetti (Lega): “Se dà posti di lavoro ok. Altrimenti…”
(2 novembre 2018)
“Il reddito di cittadinanza? Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti nel libro di Bruno Vespa. La notizia è riportata dal sito web dell’agenzia di stampa Ansa.
“Il reddito di cittadinanza, pensioni di cittadinanza e quota 100 ci sono nella legge di bilancio: chi dice che non ci sono sta dicendo bugie“, perché “in manovra ci sono i soldi, c’è la ciccia”, dice Luigi Di Maio in diretta su Facebook. “Ma le norme regolamentari non possono stare lì” perciò “dopo la legge di bilancio, magari a Natale o subito dopo, si fa un decreto con le norme per reddito e pensioni di cittadinanza e riforma della Fornero. Lo faremo con un decreto, non un ddl perché ci vorrebbe troppo e c’è emergenza povertà”.
Rispondendo a Tunisi a una domanda sui dubbi espressi dal sottosegretario leghista, il premier, Giuseppe Conte, ha risposto: “Questa riforma del reddito di cittadinanza partirà l’anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli”.
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