Sulla prescrizione nei processi giudiziari lo scontro tra M5S e Lega, al momento, non vede né Luigi Di Maio né Matteo Salvini intenzionati a cedere. Il primo vuole la sospensione della prescrizione dal primo grado di giudizio per “eliminare l’impunità di chi commette reati”. Il secondo vuole difendere quelle che ritiene regole di garantismo “per gli innocenti”. Sul disegno di legge anticorruzione la soluzione, quindi, è stata rinviata, mentre sul decreto sicurezza che porta il nome di Salvini sarà posta.
Oggi 6 novembre, salvo colpi di scena, sottolinea il sito dell’Ansa, l’emendamento M5S sulla prescrizione sarà ammesso in commissione Giustizia alla Camera ma il Movimento, in tal caso, avrà vinto solo una prima battaglia: sarà probabilmente ancora una volta un faccia a faccia tra i due vicepremier a portare alla soluzione affrontando tutto il mosaico delle divergenze tra i due alleati, inclusa anche quella non secondaria sulla Tav. La cronaca della giornata di ieri 5 novembre ha visto un susseguirsi di mosse tattiche. In mattinata è il M5S a prendere l’iniziativa annunciando la fiducia al Senato al dl sicurezza. Mossa che, nella strategia di Di Maio, ha un duplice obiettivo: disarmare la fronda “ortodossa” ed evitare che Salvini approvi una delle sue misure “bandiera” con l’aiuto di Fdi e di una parte di FI, dando dimostrazione di una forza parlamentare che metterebbe il Movimento in difficoltà.
La mossa di Di Maio non viene presa bene dalla Lega, i lavori del Senato – dove compare, tra l’altro, anche Davide Casaleggio – vengono sospesi e i malumori del Carroccio arrivano fino ad Algeri da dove il premier Giuseppe Conte frena così: “sulla fiducia decideremo entro oggi”. Nel tardo pomeriggio però la mossa del M5S sembra trovare il sì della Lega: oggi il governo porrà la fiducia su un maxiemendamento al decreto che conterrà anche alcune piccole correzioni. Parallelamente, alla Camera e in via Arenula, va in scena lo scontro sulla prescrizione. Al ministero della Giustizia Alfonso Bonafede convoca i relatori M5S Francesco Forciniti e Francesca Businarolo, il sottosegretario Vittorio Ferraresi, il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e Igor Iezzi, il deputato a cui a Salvini ha affidato il dossier anticorruzione in commissione.
L’incontro si risolve con una fumata nera e con una consapevolezza: solo un vertice tra i leader può risolvere un nodo come la prescrizione sul quale il M5S si gioca ancora una volta la faccia con i suoi militanti e la Lega non può distanziarsi eccessivamente dal “credo” del centrodestra. Poco dopo, infatti, i relatori ritirano l’emendamento contestato solo per evitare un giudizio di inammissibilità per estraneità alla materia e lo ripresentano con una modifica al titolo dell’intero ddl anticorruzione, aggiungendo la frase: “nonché in materia di prescrizione del reato”. In sostanza, il M5S non arretra. “Non possiamo più perdere tempo, non è ammissibile che una sentenza di primo grado si concluda con un nulla di fatto“, è il ragionamento che fa il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di fronte alla volontà della Lega di procedere sul tema con un ddl ad hoc. “Sì alla riforma della prescrizione ma l’importante è farla bene, evitando che i processi durino all’infinito anche per gli innocenti”, sottolinea Salvini che oggi sarà in Senato ad incassare il dl sicurezza. Sempre oggi, nel tardo pomeriggio, rientrerà Di Maio dalla Cina. Non si esclude, perciò che i due si vedano già in serata.
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