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Sondaggi: Lega primo partito, Salvini al top. M5S perde voti

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Domenico Coviello

La Lega resta il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani e continua a gravitare intorno a quota 30 per cento. Salvini il lader più amato, M5S in calo. Sono gli esiti del sondaggio realizzato da Demos per la Repubblica, secondo cui a cinque mesi dalle politiche del 4 marzo il Carroccio è l’unico partito che cresce, fagocitando gli altri. Anche il Movimento 5 stelle, sceso nella rilevazione al 27,6%, cinque punti sotto il risultato delle urne. Allo stesso modo, Matteo Salvini è il leader più gradito dagli intervistati: 60%. Il ministro dell’Interno si conferma come il “capo percepito” nella coalizione. Più di un italiano su due crede che sia lui a comandare. In generale però, a cinque mesi dall’avvio dell’esecutivo gialloverde, il gradimento verso il governo resta altissimo: rispetto a settembre, c’è comunque una leggera flessione dal 62 al 58 per cento. Un po’ più incerti i giudizi sulla manovra: più di un italiano su due ritiene almeno “utile” il reddito di cittadinanza, ma in generale i voti positivi e negativi sulla legge di bilancio si equivalgono.

Se oggi si tornasse alle urne, uno su tre degli intervistati da Demos sceglierebbe la Lega. Continua invece la flessione del M5s, distante due e punti mezzo dal Carroccio e in calo anche rispetto al 29,4% di un mese fa. Ma perdono anche tutti gli altri partiti: il Pd è stimato al 16,5% e non riesce ad arginare la perdita di consenso che l’ha portato ora due punti percentuali sotto il risultato, già disastroso, del 4 marzo. Così come continua ad assottigliarsi la base di voti di Forza Italia, scesa fino al 9,4% secondo Demos. Al 3,1% ci sono Liberi e uguali e Fratelli d’Italia che però erano andati entrambi meglio alle politiche, così come Più Europa stimata al 2,3 per cento. Cresce invece Potere al Popolo, stimato al 2,3%: sarebbe il doppio del risultato ottenuto il 4 marzo.

Coerentemente alle stime elettorali, il leader più gradito resta Salvini che viene giudicato positivamente da sei italiani su dieci. Anche il premier Conte però è apprezzato dal 59% degli intervistati da Demos, così come raccoglie il 58% dei voti positivi anche il presidente della Bce, Mario Draghi. Chi lo ha attaccato per le sue ultime dichiarazioni, Luigi Di Maio, è invece sceso al 53% degli apprezzamenti rispetto al 57% di settembre. Rimango livelli di gradimento elevati rispetto a quelli degli altri leader, tra cui si difendono solo l’ex premier Paolo Gentiloni con il 48% ed Emma Bonino con il 46%. Per trovare i prossimi candidati alla segreteria Pd bisogna invece scendere al 40% di Nicola Zingaretti o al 38% di Marco Minniti. Fanalini di coda della classifica, dietro anche ad Antonio Tajani, Alessandro Di Battista e Maurizio Martina, ci sono coloro che fino a pochi anni fa erano i leader dei tre poli politici italiani: terzultimo Silvio Berlusconi (30%), penultimo Beppe Grillo (26%) e fanalino di coda Matteo Renzi, con appena il 24% dei voti positivi.

A cinque mesi dalla firma del contratto e il via all’esecutivo gialloverde, il consenso nei confronti del governo Conte in toto rimane comunque altissimo. Secondo Demos una flessione c’è stata (dal 62% di settembre al 58% di oggi), ma la serie storica mostra che le percentuali restano nettamente superiori rispetto a quello del governo Gentiloni, arrivato al massimo al 45%, e del governo Renzi che toccò quota 44% di consensi nell’ottobre di due anni fa prima della sua fine con il referendum costituzionale del 4 dicembre.

Photo credits: Twitter

 

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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