ULTIMA ORA – Direttori di Tg1, Tg2, Tg3: i nomi al Cda. Federica Sciarelli esclusa

Non Federica Sciarelli ma Giuseppe Carboni al Tg1, Gennaro Sangiuliano al Tg2, Giuseppina Parteniti al Tg3 e Luca Mazzà alla Radio. Sono, secondo quanto riporta online il Messaggero, le proposte di nomina formulate dall’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini inviate ai consiglieri in vista del Cda di domani 31 ottobre. Fra i nomi proposti per l’approvazione non ci sarebbe, dunque, quello della giornalista veterana Rai e conduttrice di Chi l’ha visto? Federica Sciarelli, che nell’ultima settimana era data quasi per certa alla conduzione del maggiore telegiornale, il Tg1. Sotto il nostro precedente articolo, dello scorso 27 ottobre, quando sembrava fatto l’accordo fra le forse politiche sul nome di Sciarelli a Tg1.

Nomine Rai: “Federica Sciarelli direttore del Tg1”. Cosa succede a Chi l’ha visto?

Federica Sciarelli, 60 anni, popolarissima conduttrice della trasmissione Chi l’ha visto? potrebbe diventare direttore del Tg1 nei prossimi giorni. Un accordo sarebbe infatti stato trovato in queste ore sul suo nome fra il premier Giuseppe Conte e i due vice Di Maio e Salvini. Non c’è ancora la certezza assoluta ma gli indizi convergono nell’indicare Sciarelli, vista di buon occhio dal Movimento Cinque Stelle ma anche da parte della Lega, quindi da entrambe le forze di governo, come il miglior nome da insediare alla testa del telegiornale più importante d’Italia. Lo scrive sul Corriere della Sera Paolo Conti. Ci sarà da capire cosa potrà succedere a Chi l’ha visto?, la trasmissione di Raitre che, senza Sciarelli alla conduzione, dovrebbe trovare immediatamente una valida sostituzione. Cosa non facile.

Il totonomine Rai imperversa da giorni tra la politica (ovvero i confronti tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini) e viale Mazzini. L’unica certezza è, a questo punto, la convocazione del Consiglio di amministrazione Rai per mercoledì prossimo 31 ottobre. Ed ecco le voci più ricorrenti. In quella sede saranno discusse le nomine più scottanti che, a ogni cambio di governo, puntuali rinnovano lo scontro fra i partiti e al contempo ridisegnano la mappa delle “poltrone” più ambite dell’informazione italiana. Su Federica Sciarelli ci sarebbe dunque un accordo di massima: ma sull’attribuzione di una direzione, difficile ora dare per assolutamente certo il suo arrivo al Tg1 (come si insiste in area M5S) o, per esempio, a Rainews. Solo le proposte ufficiali al Consiglio di amministrazione del direttore generale Fabrizio Salini, previste per lunedì o al massimo martedì, scioglieranno la riserva. Sicura è la grande stima del M5S e di una buona parte della Lega per Federica Sciarelli. Resta in pista, in quota M5S, Giuseppina Paterniti per il Tg1: secondo alcune ricostruzioni, la Lega però sarebbe contraria, sottolineando la sua forte attenzione all’Unione Europea.

Nel caso che Sciarelli diriga il Tg1, la direzione del Tg2 andrebbe con assoluta certezza a Gennaro Sangiuliano, scrive Conti sul Corriere della Sera. Sangiuliano è da anni vicedirettore del Tg1, scrittore e saggista, in ma con forti appoggi anche da Forza Italia: un convitato politico di cui occorre tenere conto in questa partita perché grazie al via libera di quel partito è stato sciolto, in commissione di Vigilanza, il nodo della presidenza di Marcello Foa, in un primo tempo bocciato dai berlusconiani. Il Tg3 rimarrebbe a Luca Mazzà. Giuseppe Carboni potrebbe dirigere RadioRai, per Raidue restano fortissime le quotazioni di Maria Pia Ammirati, a Raitre resterebbe Stefano Coletta (sempre nell’ottica, come la conferma per il Tg3, di lasciare spazi all’opposizione e di non ‘occupare’ tutta la Rai), Marcello Ciannamea resta il candidato più accreditato per Raiuno mentre si consolida l’ipotesi di Iman Sabbah, corrispondente da Parigi di Rainews 24, alla direzione di quella testata al posto di Antonio Di Bella, sul cui futuro si rincorrono più voci (incarico editoriale o corrispondenza estera?). Ma al momento sono solo ipotesi: nel week end, con tutta probabilità, si arriverà a una soluzione. Sempre tra il Palazzo della politica e viale Mazzini.

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