Una potente scossa di terremoto in Grecia, di magnitudo 6.8, avvertita anche in Italia, in tutto il Sud, a cui è seguita una allerta tsunami, ha colpito poco prima delle due del mattino (l’una in Italia) di oggi 26 ottobre la costa occidentale del Peloponneso. Grande paura ma fortunatamente nessuna vittima, e solo danni limitati. L’epicentro, è stato localizzato nel mar Ionio, a 38 chilometri dall’isola di Zante (o Zacinto), ad una profondità di 14 chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente fino ad Atene, a circa 300 chilometri di distanza, oltre che in tutto il sud Italia, in Albania e a Malta. I maggiori danni sono stati registrati a Zante, in particolare nel maggior porto dell’isola (la foto in alto che pubblichiamo è tratta dall’account Twitter di Max Laconca), che comunque resta in funzione. Per diverse ore la fornitura di energia elettrica è stata interrotta.
“Stiamo controllando tutti i villaggi dell’isola, dove ci sono numerosi vecchi edifici”, ha detto all’Associated press il portavoce della protezione civile Spyros Georgiou, aggiungendo che la mancanza di elettricità rende le cose più difficili, ma i tecnici sono al lavoro e si spera che presto sarà ripristinata. In una delle vicine isole Strofadi sono stati segnalati pesanti danni all’antico monastero, di cui è crollata gran parte della torre. Parte di una chiesa è crollata anche nella città di Pyrgos, sulla costa. Dopo la scossa, è stata diffusa un’allerta tsunami, ma a quanto risulta non si è poi verificata alcuna onda anomala. Frattanto sono state invece registrate diverse scosse minori, di assestamento.
In tutto il sud Italia, ci sono state numerose segnalazioni di cittadini che hanno avvertito il sisma, dalla Sicilia alla Basilicata, dalla Calabria alla Puglia, fino alla Campania. Intanto in Italia è cessata l’allerta tsunami. Alla Protezione civile regionale della Calabria, l’avviso è giunto alle 6.34 da Roma. Lo ha detto all’Ansa il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi. “Per tutta la notte – ha detto Tansi – abbiamo seguito l’evoluzione della situazione attivando le procedure previste. Dai modelli di riferimento abbiamo visto che i valori di un eventuale tsunami avrebbero potuto raggiungere il metro. Giusto pochi giorni fa avevamo fatto un’esercitazione proprio per questo”. Dopo il terremoto infatti l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aveva consigliato di “stare lontani da coste e spiagge”. In seguito, l’Istituto ha fatto sapere che “un’anomalia di circa 10 centimetri si è osservata al mareografo di Le Castella, la località marittima di Crotone, che conferma l’allerta tsunami arancio per le coste ioniche italiane”.
Un precedente forte terremoto si era verificato in Grecia lo scorso 31 agosto. I sismografi, per la precisione, avevano localizzato l’epicentro nella zona di Karditsa, nei pressi del lago di Plastira, a una profondità di circa 20 chilometri, con boato e tremori durati diversi secondi. Anche in quella occasione la scossa era stata avvertita, oltreché ad Atene, in altri paesi limitrofi alla Grecia: in Albania e in Italia, per la precisione sulle coste della Puglia. Diverse le segnalazioni che erano arrivate da Lecce e nel Brindisino. Numerose persone residenti nel Salento avevano sentito vibrare i pavimenti delle proprie abitazioni, per qualche secondo, secondo quanto riportarono i quotidiani online. Fortunatamente non si registrarono né danni né feriti.
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