Il vicepremier e capo della Lega, Matteo Salvini, non gradirebbe affatto l’annunciato ritorno sulla scena politica italiana di Alessandro Di Battista, l’amico-rivale di Luigi Di Maio. Lo scrive sul Corriere della Sera Marco Cremonesi, secondo il quale i rapporti fra Lega e M5S, al di là della pace politica ritrovata sul condono fiscale, dopo le accuse di Di Maio a Porta a Porta sulla “manina” che avrebbe modificato il testo della normativa, sono tutt’altro che tranquilli. La sortita di Luigi Di Maio sulle “mani misteriose” che avrebbero ritoccato la manovra, scrive Cremonesi sul Corriere, in Lega non è stata affatto digerita. “Come facciamo a fidarci di questi?”, dice un deputato di prima visibilità lasciando in sospeso la domanda. Poi, però, il salviniano si fornisce la risposta da solo: “La verità è che ‘sta storia dovremo trangugiarcela. Mai come adesso è indispensabile che il governo faccia fronte comune, perché nella settimana che inizia, e pure nelle prossime, il governo dovrà dimostrare tutta la solidità possibile”.
La riapertura dei mercati dopo il manovra-show dei giorni scorsi, il responso in arrivo di Standard & Poor’s, la bocciatura certa della manovra da parte dell’Europa, richiederanno che “la muraglia del governo non mostri neppure una crepa. Ma se non ci saranno altri scherzi sul decreto sicurezza, non dovrebbero esserci problemi insormontabili. E tutti e due, Matteo come Di Maio sono sicuramente determinati e non si lasciano sfuggire l’obiettivo”. Nella lettura leghista, però, il comportamento di Di Maio è stato quello di chi “fa fatica a tenere. Un numero come quello visto da Bruno Vespa, lo fa una persona che non tiene. D’altronde, il ragazzo ha poco più di trent’anni…”. Chi parla è un ministro con cui Marco Cremonesi del Corriere ha parlato, che dunque si dice “per niente tranquillo. Ma i guai non arriveranno oggi o nei prossimi giorni. Per Di Maio il momento peggiore — che è quello in cui rischieremo tutti — sarà il ritorno di Alessandro Di Battista dal Sudamerica. È allora che lui subirà ogni giorno la pressione dell’antagonista. È allora che sarà portato a prendere posizioni poco meditate per non farsi scavalcare”.
Ieri, alla kermesse dei Cinque Stelle al Circo Massimo di Roma, Di Battista è apparso come una star in collegamento video. “Mi piacerebbe tantissimo stare lì, talvolta mi mangio le mani e mi dico che hai fatto? Però sto bene”. I grillini lo hanno salutato con un’ovazione. L’ex deputato M5s prima ha plaudito alla manovra varata dal governo e ha sottolineato che “garantisce diritti sociali a tanta gente che ne era stata privata”. Poi ha arringato la folla contro il capitalismo finanziario: “Credo che la battaglia del presente e del futuro è tra chi si vuole riprendere fette di sovranità e chi continua a ritenere che per svilupparsi dobbiamo cedere sovranità a organismi internazionali. Il Movimento lo sostengo ancora di più perché sta conducendo un battaglia contro il capitalismo finanziario, che è il nemico numero uno”. Sulle polemiche degli ultimi giorni, in seno al governo, Di Battista la vede così: “I panni sporchi vanno lavati in famiglia? Dipende perché io voglio sapere cosa succede in Consiglio dei ministri, se c’è qualcosa che non va. Io voglio essere informato delle cose che accadono. Con genuinità Luigi (Di Maio, ndr) ha dimostrato ancora una volta da che parte sta – ha aggiunto – ha dimostrato onestà intellettuale. È giusto che ci si incazzi perché c’è qualcosa che non va. Viva la faccia”.
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