Terremoto nelle urne alle elezioni in Alto Adige. La Svp cala, ma non crolla, scende infatti dal 45,7% al 41,7%, mentre la Lega vola, ma si ferma sul gradino più basso del podio (11,1%), anche se a Bolzano è il primo patito col 30%. Paul Koellensperger ha spiazzato tutti, anche se stesso, come ammette. Mentre tutti guardavano a destra, l‘ex grillino ha conquistato il centro, portando a casa un successo mai visto prima in Alto Adige per una lista civica senza storia e senza legami con partiti e movimenti nazionali, fondata tra l’altro solo pochi mesi prima. Il Team Koellensperger ora è la seconda forza in consiglio provinciale con il 15,2% dei consensi.
Cinque anni fa il bolzanino Koellensperger era stato eletto come unico rappresentante dei Cinque Stelle in consiglio provinciale. Pragmatico e pacato il 48enne non è mai stato troppo legato al Movimento che ha lasciato definitivamente lo scorso luglio per presentarsi alle provinciali con una sua lista. Si è trattato di un divorzio consensuale, per niente traumatico. Il colore giallo del suo simbolo lo lega comunque al passato, che infatti non rinnega. “Si tratta di un enorme successo che per certi versi si stava delineando nei contatti che abbiamo avuto con i cittadini in campagna elettorale”, ha commentato Köllensperger. “Con questo risultato – ha aggiunto – diventiamo parte integrante dello scenario politico altoatesino e diremo la nostra anche nelle elezioni comunali del 2020. Siamo la nuova Volkspartei“.
La Lega nelle prime ore dello scrutinio con i dati ‘sbilanciati’ da Bolzano, dove il Carroccio sarebbe poi uscito come primo partito, stava volando oltre ogni aspettativa. Con l’arrivo delle sezioni delle zone rurali il dato si è poi un po’ ridimensionato per fermarsi al 11,1% dei consensi (ma alla precedente tornata aveva ottenuto solo il 2,5%). Per il capolista Massimo Bessone, “questo straordinario successo della Lega è in prima linea merito di Matteo Salvini ma è anche dei nostri elettori. Siamo stati premiati per il fatto di essere sempre tra la gente”. Il ministro dell’Interno si era, infatti, molto impegnato in campagna elettorale, con i suoi affollati comizi e selfie tour, ma anche salendo sul palco dei Kastelruther Spatzen, il famoso gruppo folk di Castelrotto. “I voti veri, i cittadini, gli italiani, non ascoltano professoroni, giornaloni, criticoni e burocrati europei, ma chiedono alla Lega di andare avanti con forza”, ha commentato Salvini.
La Lega ora rivendicherà con forza un posto in giunta provinciale. Secondo lo Statuto d’autonomia il gruppo linguistico italiano deve essere rappresentato nell’esecutivo e il Carroccio è con largo distacco il partito italiano più eletto. Difficilmente la Svp potrà dire di no al partito che a Roma è al governo, anche se la Volkspartei detta come condizione la vocazione europeista della futura giunta. Il Pd, sceso al 3,8%, ormai con un piedi è fuori dalla giunta, anche se il suo segretario Alessandro Huber, ora auspica di potersi sedere a un tavolo con i Verdi, che hanno ottenuto il 6,8%, e Team Koellensperger “per unire le forze e sottoporre una proposta politica alla Svp”. Una sorta di giunta semaforo verde-giallo, in alternativa a una giunta verde Lega.
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