L’agenzia Moody’s ha tagliato il rating dell’Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile, un gradino appena sopra il giudizio “spazzatura”. La decisione, giunta il 19 ottobre, è legata a un ”cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato” rispetto alle attese”. Alla base della decisione c’è la ”mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita”, e questo ”implica” il prosieguo di una ”crescita debole nel medio termine”. Lo afferma la stessa agenzia nella nota, sottolineando che i piani del governo non rappresentano un ”coerente programma di riforme” che può spingere ”la mediocre performance della crescita su base sostenuta”. Le possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro sono al momento ”molto basse”, ma potrebbero aumentare ”se le tensioni fra il governo italiano e le autorità europee” sulla manovra e sugli impegni sui vincoli bilancio ”dovessero subire una ulteriore escalation” aggiunge sempre Moody’s. Le stime del governo italiano sulla crescita sono ”ottimiste”: il debito ”non calerà concretamente nei prossimi anni”, rimanendo stabile attorno al 130% del Pil” conclude l’agenzia di rating.
“Dialogare è fondamentale, sappiamo tutti che la questione è delicata non abbiamo interesse a creare ulteriori tensioni, la ‘palla’ è ora nel campo delle autorità italiane che ci risponderanno entro lunedì 22 ottobre”. Così il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in conferenza stampa al termine della sua visita in Italia, sottolineando che “la decisione della Commissione sarà basata sull’interesse generale, la missione della commissione Ue è assicurare prosperità economica” a tutti gli Stati “e restiamo fedeli a questa missione”. Da parte della Commissione europea “nessuna decisione è stata presa, la risposta del ministro Tria sarà molto importante”. “Noi non vogliamo avere nessun tipo di scontro, non ci interessano escalation di eventi. Grazie al dialogo costruttivo gli operatori economici saranno rassicurati, è con il dialogo continuo che la situazione economica migliorerà”. Il commissario ha precisato inoltre che “il giorno in cui dovessi fare una vista informale a Roma sarei felice di incontrare Matteo Salvini o Luigi Di Maio, non so se il dialogo sarà costruttivo ma sicuramente sarà amichevole e interessante. Parlarsi è sempre interessante, il dialogo è sempre utile e li vedrei volentieri”.
Intanto la Commissione europea esaminerà martedì prossimo 23 ottobre il parere sulla manovra dell’Italia e degli altri Paesi dell’Eurozona secondo quanto stabilito dalle norme europee. Lo prevede al momento l’ordine del giorno della riunione dell’esecutivo europeo in programma a Strasburgo, dove l’incontro si svolge quando cade in concomitanza con la sessione plenaria del Parlamento europeo. A Roma continuano, intanto, a essere giorni politicamente caldi. Dopo la forte tensione fra M5S e Lega sulla “manina” non meglio identificata che secondo il vicepremier Luigi Di Maio avrebbe manipolato il testo del decreto fiscale, nel quale è previsto un “inaccettabile favore agli evasori”, in questo fine settimana è attesa la kermesse dei Cinque Stele al Circo Massimo di Roma e, oggi 20 ottobre, il Consiglio straordinario dei ministri per dirimere ogni lite fra gli alleati. Prima che sia tropo tardi.
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