Fiamme alte decine di metri, fumo, veleni e allarme nube tossica per l’incendio che ha devastato un impianto di stoccaggio rifiuti a Milano, zona Bovisasca, in via Chiasserini. I cittadini sono stati invitati a non tenere le finestre aperte. Il rogo, cominciato ieri sera 14 ottobre, è andato avanti per tutta la notte ed è sotto controllo soltanto da stamani 15 ottobre. Danni ingenti anche all’azienda vicina che si occupa di trasporto disabili e anziani. “Un disastro”, l’allarme lanciato dai cittadini alle 20.30 di ieri, secondo quanto scrivono sul Giorno Marianna Vazzana e Nicola Palma. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco con autobotti e autoscale. Entrati in azione anche i pompieri del nucleo Nbrc (Nucleare biologico chimico e radiologico), subito attivi per il monitoraggio dell’aria. Sono intervenuti subito sul posto, poi, gli agenti della polizia di Stato e della polizia locale, oltre al 118 con due ambulanze e un’automedica. Sono intervenuti anche gli esperti dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente.
UN INCENDIO DOLOSO?
Sono state soccorse due persone: un uomo di 49 anni trasportato in codice verde all’ospedale Sacco, il quale era a bordo della sua auto quando è stato colpito da alcuni calcinacci. Accompagnato, sempre in verde, alla Multimedica di Sesto San Giovanni, un vigile del fuoco di 41 anni. Le cause dell’incendio restano da accertare. Accidentali? Dolose? Poco prima di mezzanotte i vigili del fuoco erano ancora impegnati a domare il rogo; impossibile quindi azzardare anche solo un’ipotesi. Quel che è certo è che nel quartiere e nelle zone attorno è scattato il panico, con post di video e foto sui social media.
TESTIMONIANZE DRAMMATICHE
“Il fuoco si vede anche da Bonola”, la testimonianza di un abitante. “La situazione è disastrosa – il racconto di una donna, dipendente di una ditta lì vicino, secondo quanto scrive Il Giorno -, c’è tanto fumo, i vigili del fuoco sono al lavoro da ore. Per fortuna noi stiamo bene. Ma i danni, per l’azienda colpita e per quella prospiciente, che si occupa di trasporto disabili e dovrà fare i conti con furgoni carbonizzati, sono gravissimi”. Non è il primo incendio del genere che divampa nella periferia nord, anzi. Il 24 luglio dello scorso anno, un rogo aveva fagocitato il deposito di stoccaggio rifiuti della EcoNova in via Senigallia a Bruzzano.
UN ANNO FA L’ALLARME DIOSSINA A MORTARA
Più in generale, il ripetersi con una certa periodicità degli incendi negli impianti di rifiuti in Lombardia desta l’attenzione degli investigatori ormai da tempo. Il 6 settembre 2017 il paese di Mortara, in provincia di Pavia, si risvegliò sotto una colonna di fumo nero, visibile a decine di chilometri di distanza a causa di un vasto incendio che stava bruciando da ore i rifiuti all’interno di una ditta di smaltimento. Scattò l’allarme diossina: “Non uscite di casa” fu l’appello del sindaco agli abitanti. Furono poi emesse ordinanze da parte sia del primo cittadino di Mortara che dei suoi colleghi dei paesi limitrofi per invitare i cittadini di restare in casa, tenere le finestre chiuse e non raccogliere né consumare i prodotti dell’orto, perché – aveva in quell’occasione spiegato il prefetto di Pavia, Attilio Visconti, arrivato sul posto – “sta bruciando di tutto, comprese gomma e plastica, e c’è il rischio che si sviluppi diossina”.
Photo e video credits: Twitter / Vigili del Fuoco @emergenzavvf