Via libera alla manovra economica 2019, la cosiddetta “Manovra del Popolo”, da parte del Consiglio dei Ministri. Il governo ha approvato il decreto fiscale e il decreto semplificazione stasera 15 ottobre al termine di una lunga giornata di trattative fra Lega e M5S. Secondo quanto dichiarato dal premier, Giuseppe Conte, al termine del Cdm, il Draft Budgetary Plan – cioè la bozza definitiva della manovra – sarà inviato a Bruxelles “entro le 24, come previsto”. Dopo giorni di tensioni e una mattinata particolarmente convulsa, un nuovo vertice a Palazzo Chigi sulla manovra si era svolto nel pomeriggio di oggi 15 ottobre durante il quale, secondo fonti della Lega si era trovata un’intesa sul decreto fiscale. Le stesse fonti spiegavano – secondo quanto riporta il sito dell’Ansa – che le percentuali saranno “variabili” e consentiranno di sanare il pregresso per chi ha presentato dichiarazioni dei redditi.
TAGLIO ALLE PENSIONI D’ORO
Al tavolo con il premier Giuseppe Conte si sono seduti i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il Cdm era atteso per il varo del decreto fiscale e della legge di bilancio, la quale ci si aspetta che contenga il taglio delle pensioni d’oro per un miliardo in tre anni. Il governo, invece, ha già dato il via libera al decreto “tagliascartoffie” e leggi inutili, che è stato scorporato dal provvedimento fiscale.
RIFORMA DELLA LEGGE FORNERO E QUOTA 100
Partirà a febbraio 2019 la riforma della legge Fornero con “quota 100”, si spiega ancora da ambienti leghisti al termine del vertice mentre fonti M5s puntualizzano che nel decreto fiscale sarà inserita una norma per l’arresto per gli evasori. “Dopo averlo dimostrato sull’immigrazione e la sicurezza, anche su temi economici continuiamo a mantenere le promesse con gradualità e coraggio. Fornero, flat tax, Equitalia: anche su questi temi siamo il cambiamento“. Tra le misure concordate nel vertice non c’è alcun aumento di tasse “tranne che su banche e assicurazioni”, rendono noto sempre fonti della Lega.
DECRETO TAGLIA “SCARTOFFIE”
Il decreto “tagliascartoffie” scorpora dal dl fiscale norme su diversi temi, secondo quanto spiegato da fonti vicine al leader M5s Luigi Di Maio, riportate dall’Ansa. Grazie a questo decreto ci saranno oltre 100 adempimenti in meno per le imprese. Ci saranno anche: norme per garantire una Rc auto “più equa”; una norma sui commissariamenti della sanità per non “avere più casi De Luca”, lo stop ai pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la P.a. e una norma “contro i medici furbetti che aumentano lista di attesa per l’intramoenia”. In mattinata Luigi Di Maio aveva disertato un primo vertice a Palazzo Chigi. Il vicepremier era nella sede del governo ma ha deciso di non partecipare alla riunione. “Aiutare i cittadini che sono in difficoltà nelle grinfie di Equitalia è nel contratto. La pace fiscale intesa come misura che strizza l’occhio ai grandi evasori e ai capitali occulti non è nel contratto”, avevano affermato voci vicine al vicepremier Luigi Di Maio. “Sulla pace fiscale andremo fino in fondo“, aveva puntualizzato Salvini parlando all’assemblea nazionale di Confimi Industria . “Sui furbetti nessuna transigenza, però ci sono milioni di italiani che convivono con le cartelle di Equitalia che li stanno portando alla disperazione e al suicidio. Uno Stato normale con questa gente ragiona, non continua a condannarla” ha detto Salvini.
Photo credits: Twitter