Il Teatro alla Scala di Milano contro i bagarini. È scattata la “rivoluzione” in uno degli enti lirici più importanti del mondo. Un’operazione pulizia che non ha risparmiato nemmeno i dipendenti: tre addetti alla biglietteria sono stati allontanati; la causa di lavoro intentata da uno di loro si è conclusa con un risarcimento, ma senza reintegro. La notizia è riportata dal quotidiano Leggo.
Tutto è partito da un’indagine interna, che un anno fa aveva scoperto come alcuni dipendenti della biglietteria rivendessero ad agenzie o a bagarini blocchi di ticket. E questi a loro volta entravano nella disponibilità dei siti di “secondary ticketing” e venivano acquistati on line, anche a cifre 10 volte superiori a quelle di listino. Ovvio che ci sono appassionati da tutto il mondo disposti a pagare cifre folli per assistere a un’opera, a un concerto o a un balletto alla Scala. A fare pulizia ci ha pensato il sovrintendente Alexander Pereira, che a fine febbraio aveva annunciato l’arrivo di una nuova responsabile biglietteria, Manuela Fraschetti, mentre il predecessore è stato allontanato. Nello stesso periodo la Scala ha anche presentato un esposto in Procura per denunciare la vicenda e le indagini sono tutt’ora in corso.
Nel frattempo, tuttavia, molte misure per garantire una maggiore sorveglianza sulla vendita dei biglietti sono state adottate. La biglietteria, ad esempio, ha traslocato dalla sede sotto piazza del Duomo per tornare in teatro. “Adesso la biglietteria è pulita, c’è trasparenza”, ha spiegato Pereira. Infatti capitava anche che nella vecchia sede i bagarini pagassero loro complici per mettersi in fila e acquistare più biglietti da rimettere sul mercato nero a prezzi da capogiro. Plaudono alla decisione di maggiori controlli i sindacati. “Noi abbiamo suggerito di fare come per le prenotazioni dei biglietti aerei – spiega il segretario generale di Slc Cgil Milano, Paolo Puglisi e rendere obbligatorio l’inserimento del proprio nome al botteghino”. Suggerimento che il teatro ha accolto. Adesso chi acquista un biglietto deve registrare i propri dati, anche in alcuni totem in teatro. Inoltre la Scala può effettuare controlli all’ingresso richiedendo la carta di identità e verificando la congruenza tra chi entra e chi ha acquistato il biglietto, che al momento non è cedibile.
Photo credits: Twitter